sabato 9 febbraio 2019

LA VOCE DELLA LANA


E’ proprio vero che la ricerca di materiali e i nuovi modi di utilizzare quelli classici sono l’unica possibilità per creare qualcosa d’inedito nel design, ma soprattutto nella moda. Non è una strada facile, gli intralci sono molti e non è semplice fare recepire le proposte. Sara Massidda non ha avuto paura di seguire questo percorso e si è inventata un nuovo materiale o meglio un nuovo modo di usarlo. Nessuna esperienza sartoriale, ma un forte senso del colore, dei contrasti, in special modo dei riflessi, datogli da studi d’arte e dall’esperienza nell’illustrazione per bambini. Ma  in particolare da una passione per la lana cardata, forse nel suo DNA di marchigiana-sarda, ora milanese di adozione. Ed è così     

che i fiocchi di lana appoggiati e poi massaggiati fino a farli ben aderire su una base di seta, canapa o altro, si trasformano in disegni, spesso visi di donna, per una giacca, una tunica, un abito. Ma quello che rende assolutamente contemporanei i capi sono gli assemblaggi. Così il feltro diventa il retro di un  capotto di tweed piuttosto che il davanti di un semplice, ma esclusivo abito in seta da cocktail.  Con il plus non trascurabile  della sostenibilità, perché i tessuti usati sono tutti di recupero.  Ma la creatività di Sara non si limita all’abbigliamento, in cui è aiutata per tagli e cuciture da un’esperta, ma sconfina nell’arredamento. E così i feltri con i visi di donna  diventano il paralume di una lampada o una coperta. Un gatto sornione o un orsacchiotto di peluche il piano di una sedia per bambini o la fodera di un cuscino con all’interno semi di miglio. All’insegna del benessere e dell’ecologico, of course (www.massidda.info). 

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