mercoledì 18 luglio 2018

BALLERINE AL MUSEO



Che siano importanti si sa, che siano osannate nel cinema e considerate le rappresentanti di una forma d’arte, ormai è un fatto acquisito. Ma che le ballerine   
siano ora 
                 in mostra in uno dei più importanti musei del mondo stupisce davvero. Eppure è così, da maggio la ballerina Cendrillon  è stata inserita nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. Ovviamente non si tratta di una ballerina qualsiasi. E’ in pelle con profilo di gros grain, realizzata con la tecnica della cucitura a rovescio risvoltata e sottoposta durante la lavorazione a numerosi controlli. E’ stata creata in color rosso carminio da Rose Repetto, nel 1956, per Brigitte Bardot che la indossò in Et Dieu crea la femme, film con cui l’attrice è entrata nella leggenda. Fondatrice della maison Repetto nel 1947, appunto Rose, mamma del celebre ballerino-coreografo Roland Petit, che le aveva chiesto una scarpa per ballare sulle punte.  E lei nel piccolo negozio-laboratorio, a Parigi, vicino all’Opéra, costruisce la prima ballerina da punta. Ma non si ferma alla danza e crea una serie di modelli in diversi colori che diventano subito le scarpe preferite degli anni ’50.  Nel 1970  propone sempre a tacco basso la francesina  con lacci che dedica alla nuora Zizi Jeanmaire e chiama Zizi. Il modello si adatta e piace anche agli uomini, tanto che Serge Gainsbourg ne diventa il testimonial. Nel 2009, sia per lui che per lei, nascono i mocassini Michael, realizzati anch’essi con la tecnica della cucitura a rovescio risvoltata. Repetto da anni, oltre alle scarpe,  produce borse, collant, qualche capo e anche il profumo, lanciato con una straordinaria campagna. Nel 2007 per festeggiare i sessant’anni della maison è nata la fondazione Danse pour la vie per sostenere il mondo della danza  e  aiutare i bambini che non hanno i mezzi per accedere a dei corsi, fornendo anche l’attrezzatura completa. Un esempio sono i ragazzini delle favelas di Fortaleza. Ormai Repetto è un simbolo francese. Non è un caso che per il 14 luglio e per la vigilia della finale dei mondiali abbia realizzato  nel monomarca sugli Champs Elysèes , uno dei sei a Parigi, una vetrina di grande effetto bianca, rossa e blu.  

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