martedì 17 novembre 2015

LOVE IS IN THE BOOK


In tutta la grande letteratura l’amore è sempre presente come parte fondamentale della vita, eppure i cosiddetti romanzi rosa, pur essendo molto letti, sono considerati narrativa deteriore. E a ragione. Non è necessario essere un intellettuale per vederne il ridicolo, la fatuità, l’inconsistenza. Una storia d’amore in sé non regge, è stucchevole, a meno che studi, esamini, cerchi di andare più nel profondo dell’innamoramento, per percepire le sfumature, le variazioni. Spieghi il perché di certi accadimenti. E’ per questo  che L’Amore, forse , primo romanzo di Barbara Fabbroni (Edizioni Croce) anche se è solo una storia d’amore,si stacca dai
romanzi rosa. Ci sono tutti gli ingredienti, i batticuori, i dubbi, gli abbandoni, il dolore, l’ansia, le aspettative, le paure, ma sono  narrati in un modo che li rende veritieri, plausibili, probabili. E questo perché la scrittrice è una psicologa e psicoterapeuta, autrice di saggi e articoli scientifici, che con tutte le possibili sfaccettature dell’amore è venuta a contatto, attraverso le sedute dei suoi pazienti. E soprattutto le ha studiate, trovando delle spiegazioni, dei legami. E così la trama del romanzo, che è in gran parte un flash back, va di pari passo con la comprensione dei vari aspetti dell’amore. La figura della protagonista  emerge come reale, vera, con dei sentimenti non fittizi. Non c’è nulla di finto in lei, anche se è una donna che vive  nel mondo un po’ frivolo della  moda fra Roma e Parigi, come anticipa la copertina  alla Bridget Jones. La storia prende, ci si sente vicino al personaggio, e anche il finale non è l’happy end alla Cenerentola che arriva improvviso e inspiegabile, ma è il risultato, quasi scientifico, di un percorso. Nel complesso un’analisi molto interessante  dell’amore, che rende appassionante la lettura. Tanto da perdonare lo stile un po’ forzato da opera prima e certe scorrette espressioni in francese. Che non stupiscono, considerando che in molti libri stranieri le frasi in italiano sono spesso zeppe di errori.

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