mercoledì 1 luglio 2015

TERRE E PROMESSE




Un palazzo barocco e una distesa a perdita d’occhio di pomidori a essiccare. Catacombe del secondo secolo DC e non lontano un settecentesco mulino con ruota araba. Fabbriche di biscotti e sofisticate coltivazioni di aromi. Locali 

animatissimi, dall’happy hour alla notte, e vallate con rocce dove sembra non sia mai passato nessuno. E’ la Sicilia, tra Ragusa e Siracusa. Un condensato di sorprese che si può adorare o detestare, ma che non può mai lasciare indifferenti. E le persone ne sono parte integrante. Come Emanuele Agosta dell’Azienda Miele dei Monti Iblei,  che quando parla delle sue api, nutrite di timo selvatico e zagare, quasi si commuove. Sembra una figura mitologica, uscita da una descrizione di Omero, come il boschetto di ulivi in cui fa assaggiare, con spirito imprenditoriale, formaggi cosparsi del suo miele (foto in basso). O Enrico Russino, il signore degli Aromi, con la verve di un intrattenitore, che in un perfetto inglese racconta e mostra la sua idea: coltivazioni di erbe officinali e aromatiche, mescolate, prese da lontano e da vicino. Usate per colorire un cibo ma anche per arredare un giardino o, raccolte in un kit, per un dono raffinato (foto al centro). O Salvatore Peluso con i suoi straordinari biscotti alla mandorla e il suo entusiasmo. O Emanuele Denaro che nella sua pasticceria di Ispica punta sulla carota novella IGP. E, in Lacoste color carota,  mostra le meraviglie (davvero) da ricavarne  : dal banale succo alla marmellata, ai biscotti, ideali per un high tea. O ancora Giorgio Agosta che dalla tecnologia è passato alla produzione di pomidori secchi. Un’azienda, la sua Agriblea, possibile solo in Contrada Timponelli con quella certa brezza e soprattutto quei tanti giorni di sole. Il mulino della famiglia Cerruto, vicino alla valle archeologica di Cava d’Ispica con le catacombe, ha funzionato fino al 1957. Ora la quarta generazione ne ha fatto un centro da visitare come eccezionale testimonianza di arte contadina.  Luoghi singolari da vedere, non solo per la delizia del palato. E anche una dimostrazione di come l’iniziativa e l’amore per la propria terra possano essere un modo per combattere la crisi.   

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