L’Unesco ha proclamato il 2015
anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. E la luce
sembra essere uno dei protagonisti di spicco del Fuorisalone milanese. A
consacrarlo ufficialmente l’installazione Favilla,
voluta dall’architetto Attilio Stocchi. Nella grande scatola nera al centro di
Piazza S.Fedele, una voce narrante racconta, come un’epopea, la storia di
questa forma di energia, mentre raggi di luce, sempre diversi, trasformano
l’ambiente. Le quattro caratteristiche
di movimento
della luce, propagazione rettilinea, diffrazione, riflessione e rifrazione,
sono trattate come le quattro parti che compongono la tragedia greca: prologo, episodi , stasimi ed epilogo. Un’esperienza da provare. Ma il concetto di luce domina anche nel Mirroring di Missoni con i suoi enormi specchi che moltiplicano all’infinito le geometrie dei tessuti intorno. Per le lampade di Wonderglass la luce sembra essere parte inscindibile della materia in cui sono realizzate.Così i cristalli Swarovski dell’enorme installazione di Zaha Adid. Così i giochi di ombre e luci sul vetro soffiato in Momento di Nao Tamura, capace di imitare l’istante in cui l’acqua si trasforma in ghiaccio. E poi c’è la luce intesa come riflesso, che esce dalle porcellane di Meissen(v.foto). Dove l’oro è spesso presente, senza concessioni al barocco o inutili omaggi al déco.
della luce, propagazione rettilinea, diffrazione, riflessione e rifrazione,
sono trattate come le quattro parti che compongono la tragedia greca: prologo, episodi , stasimi ed epilogo. Un’esperienza da provare. Ma il concetto di luce domina anche nel Mirroring di Missoni con i suoi enormi specchi che moltiplicano all’infinito le geometrie dei tessuti intorno. Per le lampade di Wonderglass la luce sembra essere parte inscindibile della materia in cui sono realizzate.Così i cristalli Swarovski dell’enorme installazione di Zaha Adid. Così i giochi di ombre e luci sul vetro soffiato in Momento di Nao Tamura, capace di imitare l’istante in cui l’acqua si trasforma in ghiaccio. E poi c’è la luce intesa come riflesso, che esce dalle porcellane di Meissen(v.foto). Dove l’oro è spesso presente, senza concessioni al barocco o inutili omaggi al déco.
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