Compare
a sorpresa, in cima a una salita tutta curve. E’ una villa rosa e bianca primi
Novecento seminascosta tra le palme. Inaspettata, nell’urbanizzazione sguaiata
di Recco, perla ligure della focaccia. Non è l’unica casa a essere stata
risparmiata dai bombardamenti, ma ha una storia interessante da raccontare .
Non è venuta fuori per caso, ma per la determinazione di una coppia di scienziati-ricercatori, Mariapia Abbracchio
e Angelo Reggiani, tra gli attuali abitanti della villa. Sono stati loro a
indagare nel passato per sapere di più di quella targa di marmo, che compare
all’ingresso del giardino. Con varie tappe oltreoceano, tra cui fondamentale il
ritrovamento di una valigia di foto e documenti nel museo dell’Olocausto di
Washington, sono riusciti a rimettere insieme i pezzi. E non solo, hanno
riportato in quella casa, dopo quasi ottant’anni, uno dei protagonisti. Era piccolissima
Constance, infatti, quando suo padre Hans Weil, docente di filosofia a
Francoforte e allievo di Max Weber, e sua madre Senta, crearono nella villa tra
le palme la Scuola del Mediterraneo, per ragazzi ebrei tedeschi costretti a
espatriare per il nazismo. Era un collegio dove non si insegnavano solo le
solite materie, ma anche fotografia, teatro, giardinaggio all’aria aperta e
soprattutto rudimenti di giustizia, vita sociale, educazione civica. Un luogo
che sembrava ideale per il clima, ma anche sicuro come rifugio, lontano dalle
leggi razziali. Che invece arrivarono nel 1938, per cui non solo la scuola
chiuse, ma i coniugi Weil dovettero provvedere a mettere in salvo tutti i
ragazzi. “Un mattino li vidi partire con gli sci, gli scarponi, le giacche a
vento. Io li invidiavo, ma avevo solo quattro anni ed ero troppo piccola per
unirmi a loro” così ha ricordato quella fuga in Svizzera mimetizzata come una
gita in montagna, Constance Weil Rauch, scrittrice di gialli, venuta da Albany
(New York) con le figlie Katharine ed Emily. Ieri a Villa Palme, in uno dei
brunch-incontri che da tempo Mariapia e Angelo organizzano per gli amici su
vari temi. Ma il loro impegno per rintracciare notizie e soprattutto persone
con testimonianze sulla Scuola del Mediterraneo non si ferma qui.
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