mercoledì 9 aprile 2014

ASPETTANDO EXPO



Al Fuori Salone  si fanno prove per l’Expo e si prende  come tema   il nutrimento nell’accezione più ampia.  Come la ricorrente mostra  di Interni all’Università Statale, dal titolo  “Feeding new ideas for the city”.  Non si parla di cibo tout court, ma  di quello che possono fare designer e architetti  per migliorare il pianeta. Come lo studio russo Speech Tchoban/Kuznetsov con la nuvola sospesa sul prato del cortile principale. E’ una struttura metallica ricoperta di video che sviluppano immagini di deserti, che diventano case e grattacieli, e poi ancora mari, campagne, alberi. Interessante la Sliding Nature dei Torafu Architects giapponesi, nel Cortile della Farmacia: da una casa immaginaria  immense porte scorrevoli si aprono sulla natura. O gli alberi onirici dello studio Archea  che in bambù, a forma  di imbuto, sembrano raccogliere cibo dalla terra (v.foto).Da Kartell ci si avvicina di più al mangiare. Nelle vetrine di Via Turati c’è una lunga tavola con le sagome dei pluristellati chef Davide Oldani, Carlo Cracco, Andrea Berton e degli altrettanto top  designer Patricia Urquiola, Jean Marie Massaud, Philipe Starck. Sono i progettisti di piatti e oggetti per la tavola colorati o trasparenti in melamina o PMMA. Tavole apparecchiate a tema floreale ricoprono il soffitto nella Wonderland di Missoni. Sono nei colori e con i grafismi tipici della maison, come anche i piatti appesi sulla parete al fondo (v.foto) . In moltissimi, come al solito, a vedere allo spazio Krizia le lampade di Ingo Maurer. Alcune assimilabili a installazioni come il ramo d’albero, forse un ulivo, con le foglie che danno luce. O il cubo raccoglitore con carte illuminanti. Quattro Costanza, lampada icona di Luceplan, in quattro colori diversi, nella vetrina di A.Testoni puntano sulle quattro scarpe stringate in canguro intrecciato, negli stessi quattro colori. Moda e design, inteso come funzionalità,  da De Wan che lancia  Rondine, un impermeabile beige, blu o nero con cintura  e tasche capaci di contenere un  pigiama, 3 cambi di biancheria, 3 camicie, 2 pantaloni, una gonna da portare sul braccio come bagaglio a mano per i frequent flyers. Moda e sapiente artigianato vanno insieme anche nel letto  dei sogni di Simonetta Ravizza , in volpe e xiangao dalla consistenza della seta uniti al lino, in un rosa antico che induce a un sonno sereno. Nella Home collection di Bottega Veneta, emergono tutti i punti forti delle collezioni moda. Dalla pelle intrecciata dei paralumi delle abat-jour, anche del geniale modello senza fili con  ricarica di 6 ore. Alle profilature in pelle delle librerie e della scrivania in legno di quercia. Dal velluto unito al mohair per il divano, al tappeto con pashmina. New entry il marmo di Turchia per tavoli e comodini, in toni scuri con illuminanti venature bianche. L’artigianalità nel senso più vero del termine, sinonimo di abilità  manuale, e fare funzionale è sublimata nell’installazione di Martino Gamper (Merano, classe 1971) artista  trapiantato a Londra. In collaborazione con la Serpentine Gallery di Londra, appunto, ha portato nelle vetrine della Rinascente otto artigiani che saranno a disposizione del pubblico per aggiustare scarpe, abiti, giocattoli, oggetti vari che resteranno in esposizione fino alla fine del Salone, quando saranno ritirati dai legittimi proprietari.  

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