lunedì 23 aprile 2012

IN CONCLUSIONE


"In the forest" di Neoreal

Il Salone del Mobile, con annessi e connessi, ha chiuso i battenti. E’ possibile trarre delle conclusioni o, meno presuntuosamente, indicare  delle tendenze emerse? Un  condensato riassuntivo è la grande mostra di Interni alla Statale (fino al 28 aprile). Si chiama Legacy, eredità, e parla di tutto quello che in termini “di ricerca, tecnologie, materiali” si può fare per il futuro. Tra i molti spunti l’importanza della tradizione e dell’alto artigianato. Ecco  poltrone, divani, valigie ,grandi classici destinati a restare nella storia, interpretati in struzzo da Klein Karoo, azienda sudafricana che fornisce le migliori pelli per l’alta moda e il prêt-à-porter. Ecco anche la connessione con la moda. Sono fatti con i tessuti di Missoni i  due portali   attraverso i quali si sale al loggiato, progettati da Patricia Urquiola (All’incontro fra l’architetto spagnolo e la stilista Angela Missoni il Financial Times Week End ha dedicato un’intervista).Il tema del verde è ribadito dall’installazione Flysch di Jacopo Foggini,  che si riallaccia al Green Island, il progetto nel quartiere Isola che coinvolge i cittadini, e ai  giardini  in miniatura per le strade di Lambrate. L’installazione Photosynthesis di Akihisa Hirata, con i pannelli solari, parla dell’energia rinnovabile. Un tema affrontato anche nella mostra interattiva organizzata dalla rivista Domus a Palazzo Clerici. Da vedere se non altro per la sede. Anche se nel salone del Tiepolo gli affreschi sono coperti. L’attenzione all’ecologia si riscontra perfino tra i modaioli. E-gò nello store di via Manzoni  ospita i mobili ecochic in cartone dello studio Floor. Di fronte, nella boutique di Manila Grace, i materiali e gli oggetti dell’allestimento fanno riferimento  alla natura, in una visione onirica. Il sogno è il punto di partenza (o di arrivo) di Frammenti,  il progetto di Silvio De Ponte nella spazio di La Perla. In un giardino-galleria con 6mila anemoni di carta  ci sono cascate, laghetti, separé metallici che ricordano gli alveari. Appesa a grucce, veri  oggetti d’arte, l’intimo della maison. La foresta è al centro dell’installazione di Neoreal nel vicino padiglione Canon.
 Rendering di Flysch

Da segnalare, infine, l’iniziativa di Chicchi Meroni che, da dieci anni, per La Rêverie ricerca e seleziona gioielli, mobili, abiti dagli anni Trenta ai Sessanta.  Da  trait-d’union fra moda e design, nello spazio Arabesque di Largo Augusto, ha messo in scena una sfilata tra  pezzi di Mollino e Guglielmo Ulrich. Sette giovani attrici della scuola del Piccolo Teatro hanno interpretato  sette donne famose  dal 1930 al 1960, indossando accessori vintage e abiti di cui alcuni perfette riproduzioni degli originali alta moda di Dior e Yves Saint Laurent.

Nessun commento:

Posta un commento