venerdì 14 giugno 2024

LA BALERA DELLA VITA

Una buona scelta quella del Teatro Menotti Filippo Perego di Milano di finire la stagione con Nuova Balera Pizzigoni. Uno spettacolo al limite del musical, allegro ma con un suo retro-pensiero, coinvolgente quanto basta e soprattutto inedito. Scritto e con la regia di Emilio Russo, direttore del teatro, è in prima nazionale, da ieri al 22 giugno. Come ha spiegato Russo la balera è un po’ la metafora della vita. Dove ballare è un modo per distrarsi dai problemi del quotidiano, tirare una riga e ripartire per un domani migliore.  Sul palcoscenico cinque attori, quattro danzatori e tre musicisti. Appartengono tutti alla famiglia allargata dei Pizzigoni, fondatori negli anni'40 di una balera di fantasia di un paese di fantasia sul Lambro, nel milanese. 



Gli attori(Lucia Vasini, Enrico Ballardini, Lisa Galantini, Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno), tutti "habitués" del Menotti, hanno un ruolo più o meno definito. Sono invece di sostanziale cornice, senza prevalere individualmente, i ballerini, due donne e due uomini, tutti bravissimi e gli altrettanto bravi musicisti, voce e chitarra, contrabbasso e, of course trattandosi di balera, fisarmonica. La scena si svolge nel gennaio del 1985 durante la grande nevicata milanese, un momento irripetibile e surreale che chi ha vissuto ricorda quasi con nostalgia, nonostante le difficoltà. Un momento che sembrava potesse dare il via a un nuovo inizio, proprio come il buttarsi nelle danze di balera. Le musiche suonate, ma anche cantate sono poche di quegli anni, prevalgono i grandi classici come la Mazurka di Nino Rota, il Tango della Gelosia, Tutti i frutti di Little Richard, Non arrossire di Giorgio Gaber. Tutte ovviamente ballabili, dai rock scatenati a qualche lento "guancia-guancia". Per baci furtivi e inaspettati. Per vivere il presente e sognare il futuro. Inevitabile un coinvolgimento del pubblico alla fine. Quando tutti, attori, musicisti, ballerini scendono dal palcoscenico e si sparpagliano nella sala invitando a ballare i presenti. Pochissimi i riottosi.



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