martedì 5 dicembre 2023

IL TRIONFO E' SERVITO

Non si poteva scegliere luogo migliore per esporre il Trionfo da tavola di Giò Ponti, una delle 400 opere disegnate dal grande architetto  e conservate nel Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino (di cui Ponti è stato direttore artistico dal 1923 al 1933). Da domani e fino al 28 gennaio sarà esposto nella sala da pranzo di Villa Necchi Campiglio, a Milano. Un’iniziativa voluta e organizzata dal FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, per valorizzare i suoi Beni, tra cui appunto le case come la villa di Via Mozart, in collaborazione con la Fondazione Museo Archivio, costituita nel dicembre 2019. 



Una scelta non certo casuale, ma perfettamente in linea con il contesto, a cominciare dagli arredi, gli arazzi e gli stucchi nel soffitto con motivi naturalistici creati da Piero Portaluppi, progettista della villa. A seguire con le porcellane Rosenthal e i bicchieri di Murano con intarsi in oro della casa. Il Trionfo da tavola progettato da Ponti, che della Manifattura di Doccia è stato direttore artistico dal 1923 al 1933, con la collaborazione di Tommaso Buzzi, che di Villa Necchi ha curato gli arredi, e modellato dallo scultore Italo Griselli, è composto di 41 elementi originali. Di gusto Art Déco fu commissionato alla Richard Ginori dal Ministero degli Esteri per ornare le tavole delle sedi diplomatiche italiane nel mondo, per i pranzi importanti. E’ un’allegoria dell’Italia, raffigurata come una donna con la corona turrita seduta su un trono-conchiglia, impreziosito con perle, coralli, crostacei rappresentativi del Mare Mediterraneo. Intorno ci sono degli specchi che riflettono e danno ulteriore luce  all’opera bianca e oro. Completano l’insieme varie sculture di cui quattro più grandi che fanno riferimento alle bellezze d’Italia, alla sua natura, la sua storia, la sua cultura: dal cane che morde il serpente al cavallo marino, dal cavallo rampante al putto barocco sul delfino. Pur essendo sicuramente un’opera imponente non ha niente di eccessivo o stonato, in perfetta sintonia con l’arredamento di Villa Necchi sontuoso, elegante, ma mai sopra le righe. Per i visitatori è previsto un podcast sulla storia e la realizzazione del centrotavola, e visite guidate a cura del FAI dedicate, oltre all’allestimento e al racconto dell’opera in mostra, anche alle tradizioni di casa.

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