domenica 14 gennaio 2018

SARTORIALE DEMOCRATICO


Per quanto il sartoriale sia ormai un punto fermo, la moda e la maschile in particolare sembra più diretta a un pubblico giovane, che dovrebbe essere meno attento alla tradizione e più propenso all’innovazione. MSGM  fa sfilare all'Università Statale studenti italiani degli atenei  milanesi. "I ragazzi hanno voglia di vestirsi bene" commenta lo stilista Massimo Giorgetti. Indossano golfoni in lana chiné, bermuda a scacchi, giacche stile norvegese, pantaloni scozzesi e poi maglie, felpe, giubbotti con  scritte prese dai muri e dai banchi. Anche GCDS, disegnata da Giuliano Calza (classe 1988), guarda ai millennials. E il nome del marchio, creato con il fratello Giordano, acronimo di God can't destroy street style lo conferma. La passerella al teatro Manzoni è una fiaba raccontata dai modelli, uomini e donne, che escono da una tenda rosa su una collina di prato verde. Indossano capi con le stampe dei personaggi della  Disney con cui il brand ha firmato un accordo. Della Disney anche le musiche. C'è Mickey Mouse sulle felpe, il bosco della bella addormentata sul piumino, scritte varie  sulle pellicce ecologiche. Tutto è prodotto in Italia. Ma il grande successo che ha fatto crescere il fatturato del 430 per cento in un anno viene in gran parte dal mercato internazionale. Presto l’apertura di monomarca a Londra e Shanghai. Non solo per giovani, invece, i classici di Santoni, presentati nello storico locale El tombon de San Marc, ai piedi di target diversi. Dal  mocassino dello studente diciannovenne alla stringata del medico e del figlio millennial, dalla doppia fibbia dell'artigiano al tronchetto del falegname, dal desert boot del poliziotto alla derby del manager in pensione. Tutti messi in evidenza da calze arancio. Anche Eleventy non si occupa solo degli under 30, ma si rivolge a un pubblico eterogeneo per età, accomunato dalla ricerca di capi di qualità, non appariscenti ma con qualcosa in  più. Ed ecco per accontentarli lo stile british, rivisitato in morbidezza e confort: i cappotti in tweed, i  pull in shetland di colori ritrovati, i pantaloni con pinces e coulisse in vita, il chiodo in camoscio. Dall’Inghilterra arriva Daks con per la prima volta anche la donna. Lo stilista Filippo Scuffi, italiano, usa i tessuti della tradizione dai check ai tartan, dai gessati ai pied-de-poule, oltre al velluto e a uno stampato a fiori che imita la tappezzeria degli interni del lussuoso British Steam Train, di cui una riproduzione dorata fa da sfondo alla passerella. Sartorial Monk tiene fede al nome e fa sfilare i suoi monaci, uomini e donne, a piedi scalzi con giacche, cappotti, spolverini, gonne, poncho dagli impeccabili tagli sartoriali. Apre e chiude la passerella l’attrice e modella spagnola Violeta Sanchez.Il giapponese Teppei Fujita per Sulvam  gioca con maestria sui pezzi basici del guardaroba. 

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