sabato 16 marzo 2013

ESSERE IN GUBBIO



Il Park Hotel Ai Cappuccini
Il Parco Acque dell'Hotel
Non è certo l’unico caso di monastero trasformato in albergo. Ma il Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio ha   caratteristiche che lo rendono particolare. Indipendentemente dalla posizione: isolato nel verde con vista notevole, a dieci minuti a piedi dal centro storico.All’interno i materiali usati sono pregiati, gli spazi ampi, con  saloni riscaldati da camini. Divani confortevoli convivono con mobili d’epoca. Ma non  c’è un lusso evidente, gridato. E’ da scoprire. Come gli affreschi e i dipinti d’epoca alle pareti. Piuttosto che la scultura di Pomodoro nel mezzo della sala del breakfast o quadri di  Capogrossi nella zona intorno al ristorante. Anche le camere sono funzionali, raffinate, ma con un arredamento rigoroso senza inutili orpelli. E questa eleganza tra le righe è perfetta per far emergere l’origine del luogo.  In contrasto deciso invece la Spa e soprattutto il Parco Acque firmato dall’architetto Simone Micheli. Niente atmosfere orientaleggianti, che accomunano ormai tutti i centri wellness del mondo, ma una coloratissima “scenografia” da parco giochi. Con la grande piscina interrotta da elementi azzurri e gialli che delimitano i diversi “percorsi” (piacevole la vasca del nuoto controcorrente),  e un’enorme rete che pende dal soffitto con un pallone giallo. Nel dicembre 2012 è nata una partnership con Marc Messegué figlio del mitico Maurice e gli ospiti dell’Hotel  possono così sperimentare la filosofia del benessere  attraverso la fitoterapia.
 Il palazzo dei Consoli
Sembra quasi impossibile eppure Gubbio non lo conoscono in molti. Forse neanche gli addicted della fiction televisiva di Don Matteo. Tutti sanno la storia del lupo e dei palazzi medioevali. Ma non sono molti a sapere che fu importante città romana nel 3° secolo avanti Cristo, come raccontano i resti di un teatro.  Oppure che la piazza davanti alla Chiesa di S.Giovanni è stata restaurata da Gae Aulenti. Con un sistema di luci e una scelta di proporzioni perfettamente studiate per valorizzare la facciata romanica.  Pochi conoscono il Parco Ranghiasci alle spalle della via che porta alla cattedrale. O  la vicina Chiesa di Santa Croce alla Foce , ultimo frammento di “abitato” prima della campagna. Per una vista a 360 gradi oltre  piazza Grande (tappa d’obbligo  insieme al  palazzo Ducale e al Duomo)  c’è la Basilica di S.Ubaldo a 800 metri d’altezza(Gubbio è a 400). Con un bel chiosco dove la neve spesso resta fino a primavera. Si raggiunge per una strada tortuosa in auto, o con la funivia “Colle eletto” che si prende vicino alla chiesa di S.Marziale. Non ci sono cabine ma cesti metallici in cui si sta  in due in piedi. Si sale e si scende con un piccolo balzo, aiutati dalle possenti braccia di gentilissimi addetti. Per uno spuntino suggerita la crescia, focaccia sottile da scaldare come un toast, farcita di prosciutto e formaggio. Per  provare invece il meglio della cucina locale con vini selezionati, il ristorante Ai Cappuccini. Con disegni di Capogrossi sui piatti (www.parkhotelaicappuccini.it).

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