venerdì 3 dicembre 2021

FERRE': IL RIGORE DELLA CREATIVITA'

"Non è stato solo un atto notarile" ha commentato il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta a proposito della donazione al Politecnico dell’archivio del patrimonio artistico di Gianfranco Ferré e della sede della Fondazione, in Via Tortona a Milano, in cui è raccolto dal 2008.  Sarà, infatti, la base di un Centro di Ricerca che avrà il nome dello stilista, laureatosi in Architettura nel 1969, proprio al Politecnico di Milano. Il Centro avrà quindi una dimensione dinamica, non sarà solo un archivio, ma un laboratorio per sperimentazioni che coinvolgeranno docenti e studenti di diverse discipline dell’Ateneo.




L’archivio comprende più di 150mila documenti e artefatti, che vanno da schizzi e disegni tecnici a foto, abiti, accessori, libri, riviste dal 1970 al 2007, filmati, rassegne stampa, scritti, lezioni, appunti dello stilista. E tutto quasi interamente catalogato in una banca digitale, che lo rende facilmente fruibile. Un patrimonio, come hanno spiegato Luisa Collina e Alessandro Deserti del Politecnico, rispettivamente Preside della Scuola di Design e Direttore del Dipartimento di Design, che è un ideale punto di partenza su cui studiare e da fare evolvere con le nuove tecnologie. Questo è possibile grazie al rigore delle opere di Ferré, come ha ribadito il Rettore, dovuto a una progettualità insita nella sua  formazione di architetto. Paola Bertola, docente di Design al Politecnico, ha ricordato come lo stilista nella sua ultima lezione al Politecnico, il 14 giugno del 2007, l’abbia stupita per quella capacità di incanalare la sua poetica in un rigore scientifico. Partiva cioè da categorie, da principi quasi fisici e matematici, piuttosto inconsueto nel mondo della moda, dove l’ispirazione sembra essere il solo elemento trainante. E tutto questo senza togliere nulla alla creatività perché, come ha detto Rita Airaghi Direttore generale della Fondazione e la persona che è stata più vicina allo stilista nella sua attività, Ferré sosteneva che non si deve mai dimenticare che la moda è anche un sogno.  


 

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