venerdì 24 aprile 2020

CAMERA CON SVISTA


C’è chi pensa, ma già illustri avvocati del settore lo confermano, che alla fine di questa pandemia ci sarà un crescendo di cause di separazione e divorzio. La convivenza sotto lo stesso tetto per quanto grande, piacevole per qualche giorno, può diventare un incubo se prolungata e soprattutto non programmata e imposta. Ma anche l’isolamento del single desta preoccupazioni e non a caso si pensa che psicanalisti e neurologi avranno grande lavoro pure loro. Nell’arte può essere fonte di riflessioni, pensieri, ispirazione.  Da marzo continua il Viaggio intorno alla mia camera per la Fondazione Nicola Trussardi. Oggi Il Foglio riporta pensieri liberi talvolta intimi di 32 artisti ed è un’occasione per rilevare che degli interpellati solo quattro sono donne. My Art Guides dedica ogni settimana a un artista un editoriale dal titolo A room with a view, come il romanzo di Forster, a proposito della loro esperienza di reclusione. Ora è il momento di Christian Fogarolli (classe 1983) che pone la sua attenzione sul legame tra normalità e devianza, argomento affrontato in varie sue opere tra cui lo still video Pneuma, uno dei vincitori del premio Italian Council, nel quale crea “una linea di connessione tra arte, discipline scientifiche e cura mentale”. Nella sua lettera parla del soggiorno forzato nello  studio di Trento sua città natale e all’aver dovuto rinunciare a seguire a Berlino il suo progetto. Ma rivela anche di aver capito che questa esperienza negativa gli ha insegnato che le certezze dell’esistenza sono minime, nulla è garantito. La precarietà non è solo nell’economia, come molti pensano, convinti nella vita e nel lavoro di essere immortali. Inquietante la foto di lui disteso su un pavimento che si intravvede da un muro. Con gli occhi spalancati.   

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