Tradizione e nuove tecnologie è un
binomio di cui si parla spesso, anche troppo e non sempre a ragion veduta. Il
caso del Suzhou Art & Design Technology Institute, invece, rappresenta il
migliore esempio del concetto. E’ stato raccontato
oggi a Milano in piena Fashion week, con una mostra, una conferenza e una
sfilata. Tutto parte dalla città cinese di Suzhou, attraversata da canali con 350 ponti di pietra. Qui duemila anni fa è
nata la produzione di seta, ma soprattutto sono nati i ricami, noti in tutto il
mondo, che formano disegni così straordinari da avere difficoltà a distinguerli
da una foto (v.foto a destra). Nel 1922 il Governo Locale per mantenere vive queste lavorazioni
creò l’ Accademia di Belle Arti, diventata nel 1999 un Centro universitario che
ora conta 25 facoltà e 5mila studenti. Qui non solo si recupera l’artigianato
ma si guarda alla tecnologia e al design. “Vogliamo raccontare la cultura
cinese in un linguaggio contemporaneo” spiega Ji Ping Sheng, direttore
artistico e coordinatore dei docenti, che a Milano ha portato sette studentesse
con le loro creazioni. “E’ importante mostrare anche la coralità del lavoro”
prosegue Francesco Fiordelli, referente per l’Italia del Governo cinese. Per
dare spazio ai giovani, dato che la Cina è invasa dai monomarca, quasi in
controtendenza, bisogna creare dei multimarca, per questo è necessario
insegnare il lavoro del buyer, che deve scegliere da varie proposte secondo lo
stile del suo negozio. Questo sostiene
Flaminio Soncini, presidente e fondatore della Camera dei buyer italiana nel
2000, pronto a dare inizio a una collaborazione in questo senso. Un altro Paese
anzi un continente, l’Africa, è al centro della collezione Eleventy. In primo
piano quindi colori e stampe ma, non prevedibilmente, interpretati per un
vestire urbano fatto di abiti in seta stampata, di tailleur in fresco di lana,
di giacche in lino o piqué nido d’api,di bluse in seta elasticizzata. Tutto all’insegna
della leggerezza, ideale per la donna che viaggia (foto a destra). Alanui sceglie le sale della
Casa degli Atellani per far sfilare capi
divertenti e gioiosi, dove il riferimento a piscine e situazioni estive è
continuo: dalle stampe ai filati leggeri uniti alla seta giapponese, dai fluidi
pigiami ai kimoni spruzzati di piume,
agli abiti di rete, tendenza del momento, ai camouflage riveduti, perfino ai
sandali con alta zeppa (foto a sinistra). Ipertecnologica la collezione di Semir x Dumpty, brand
cinese presentato da White. E’ disegnata da tre stilisti, formati alla Saint
Martin’s School of Art di Londra, che escono in passerella con maschera sul
viso.
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