In periodi come questi con comizi di vicepremier in
spiaggia, fra cubiste e moto d’acqua, un titolo come Abbronzati a sinistra,
potrebbe sembrare quello dell’ennesimo libro di satira politica. E
invece no, tratta del Cammino di Santiago, la cui direzione porta a prendere il
sole, appunto, da sinistra. Anche questo certo non è un argomento inedito. In
forma di manuale, di guida, di racconto autobiografico ne sono stati scritti
svariati, più o meno godibili, interessanti, di servizio e non. Abbronzati
a sinistra di Elio Paoloni, pubblicato da Melville, non si distingue solo per
titolo e sottotitolo (A Santiago con riserva)divertenti e
concreti. In realtà raccoglie una serie di considerazioni, su persone, contatti,
ricordi, incontri, apparentemente semplici ma che spingono a ragionarci sopra, a
trovare analogie, riferimenti, eccetera. Il tutto raccontando se non minuto per
minuto, giorno per giorno il cammino, come una guida. Ci sono annotazioni profonde e considerazioni
banali, filosofeggiare e chiacchiere salottiere. Anche se ogni capitolo è
dedicato a una tappa e quindi a un luogo, le descrizioni dei posti non sono
dettagliate, eppure a poco poco si riesce a immaginarli, a vederli. Sembra di
camminarci in mezzo. Di partecipare alle discussioni con la moglie Vera e gli
amici Marco e Marta. Ci si arrabbia per l’atteggiamento insolente del gestore
di un hostal (albergo), ci si
rallegra per la gentilezza di un turista incontrato all’albergue (ostello). Ci si incuriosisce per l’anziana signora
solitaria camminatrice, ci si intenerisce per il giovane bergamasco che ha approfittato del licenziamento per intraprendere il viaggio, ma deve stare
attentissimo a non spendere. Molte sono le considerazioni sulla spiritualità
del Cammino. Sarà giusto pretendere una sistemazione più comoda o farsi portare
il bagaglio alla prossima tappa ? L’arrivo non è trionfale, ma con quel filo di
ironia che serpeggia per tutta la narrazione. E non si sa come il senso
dell’avventura continua a prevalere in una misura tale da invogliare a mettersi
in cammino gli scettici, e forse a far abbandonare l’idea ai viaggiatori
onnivori che l’avevano messa in programma.
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