C’è un donna che tiene sull’
occhio la lente di un obiettivo nel
manifesto della 75° Mostra del Cinema di Venezia. Quasi a rispondere e smentire
le ridicole accuse al direttore Alberto Barbera di non aver considerato le quote rosa nella regia dei film in
concorso. Uno dei pochi diretto da una donna è stato presentato il primo
giorno. E’ L’Enkas (The Truck)
dell’esordiente francese Sarah Marx per la sezione Orizzonti. Con una convincente
Sandrine Bonnaire nel ruolo della mamma depressa di un giovane malavitoso
appena uscito di prigione (il bravo Sandor Funtek visto in Nico). Una storia, come ha detto l’attrice, che parla di politica e di sociale,
ispirato alla regista dalla sua esperienza di teatro tra i detenuti. Forte, mai
violento, senza pietismo e retorica. Francese anche Doubles Vies di Olivier Assayas. Se qualcuno era fermo all’idea del
cinema francese anni ’80 espressione e garanzia di noia e staticità, con questo
film si ricrederà totalmente. Ironico, pungente, avvincente come un film
d’azione, sebbene completamente impostato sul dialogo. Si svolge a Parigi, nel
mondo dell’editoria tra bistrot e salotti alternativi-colti. I personaggi per
quanto emblematici del tipo intellettuale, non sono mai caricaturali, ma reali
e con notevoli sfumature. Molto humour con battute a raffica e a sorpresa. Come
l’idea di chiamare per l'audio-book un personaggio come Juliette Binoche, già nel film con il ruolo di un’attrice di
fiction. Per chi della Mostra del Cinema
apprezza atmosfera e cornice la novità di quest’anno è l’apertura dell’ Hotel
Des Bains, quello di Morte a Venezia,
splendido nella sua fatiscenza. Nei
grandi saloni con muri delabré una
mostra di foto sui 75 anni del festival, con premiazioni, attori, registi,
scatti di film che hanno fatto epoca.
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