…si
arrampicano, brucano l’erba, litigano tra loro, si muovono sempre in
gruppo, arrivano sulla strada
carrozzabile . Spesso sono accompagnate da umani. Qualcuna di loro, le più
aggressive, hanno le corna ricoperte con pezzi di stoffa. Succede in Italia e
non c’è niente di strano. Se non il fatto che la punta, sopra a cui stanno le
capre, non è in una zona selvaggia e remota. Ma a pochi chilometri da Camogli e
ad ancora meno in linea d’aria da Portofino. E’ la Punta Chiappa, lingua di
terra che divide il Golfo Paradiso dal Tigullio. Ci si arriva solo a piedi o se
il mare non è troppo agitato con un battello, che attracca a porto Pigoeggiu
(leggi Pidocchio). Minuscolo,
come dice il nome, con le reti stese sulle
ringhiere, ricorda un porto esotico. Pochissime le case. Tra queste inaspettata
la chiesa di S.Nicolò di Capodimonte, di inequivocabile epoca romanica. Non
solo è funzionante, ma ospita concerti. Nella sacrestia, quadri di soggetto
sacro e marino, modellini di velieri e un enorme cannocchiale vicino alla
finestra, per vedere la Corsica. E
poi c’è la punta con discesa al mare, subito profondo. Qui in una targa i marinai
ringraziano la Madonna. Le stesse parole si possono leggere in italiano e in
latino. In italiano e in inglese, ma su due targhe vicine, una frase sulla
natura firmata da Lord Byron. E’ nel giardino dell’hotel Stella Maris, bon
adresse per fughe di innamorati
non pigri. In discussione se il poeta, che in Liguria ha vissuto, ci abbia
soggiornato. Per i curiosi anche la possibilità di turismo ittico in una casa
nel bosco. Si va a pescare con veri pescatori e si mangia il pescato cucinato
da competenti cuochi.
Una poesia la descrizione di questo luogo magico.
RispondiEliminaUn luogo destinato a pochi, giustamente non pigri, quindi una rarità. La maggior parte preferisce prendere un aereo e andare dall'altro capo del mondo.
Più che giusto, ma a dirla tutta non se ne parla molto, e forse è meglio così. Non reggerebbe di certo ad un turismo mordi e fuggi.