Non è certo l’unico caso di monastero trasformato in
albergo. Ma il Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio ha caratteristiche che lo rendono particolare. Indipendentemente dalla posizione: isolato nel verde
con vista notevole, a dieci
minuti a piedi dal centro storico.All’interno i materiali usati sono pregiati,
gli spazi ampi, con saloni riscaldati da camini. Divani
confortevoli convivono con mobili d’epoca. Ma non c’è un
lusso evidente, gridato. E’ da scoprire. Come gli affreschi e i dipinti
d’epoca alle pareti. Piuttosto che la scultura di Pomodoro nel mezzo della sala
del breakfast o quadri di
Capogrossi nella zona intorno al ristorante. Anche le camere sono
funzionali, raffinate, ma con un arredamento rigoroso senza inutili orpelli. E
questa eleganza tra le righe è perfetta per far emergere l’origine del
luogo. In contrasto deciso invece
la Spa e soprattutto il Parco Acque firmato dall’architetto Simone Micheli.
Niente atmosfere orientaleggianti, che accomunano ormai tutti i centri wellness
del mondo, ma una coloratissima “scenografia” da parco giochi. Con la grande
piscina interrotta da elementi azzurri e gialli che delimitano i diversi
“percorsi” (piacevole la vasca del nuoto controcorrente), e un’enorme rete che pende dal soffitto
con un pallone giallo. Nel dicembre 2012 è nata una partnership con Marc
Messegué figlio del mitico Maurice e gli ospiti dell’Hotel possono così sperimentare la filosofia
del benessere attraverso la
fitoterapia.
Il palazzo dei Consoli
Sembra quasi impossibile eppure Gubbio non lo conoscono in
molti. Forse neanche gli addicted della fiction televisiva di Don Matteo. Tutti
sanno la storia del lupo e dei palazzi medioevali. Ma non sono molti a sapere
che fu importante città romana nel 3° secolo avanti Cristo, come raccontano i
resti di un teatro. Oppure che la
piazza davanti alla Chiesa di S.Giovanni è stata restaurata da Gae Aulenti. Con
un sistema di luci e una scelta di proporzioni perfettamente studiate per
valorizzare la facciata romanica.
Pochi conoscono il Parco Ranghiasci alle spalle della via che porta alla
cattedrale. O la vicina Chiesa di
Santa Croce alla Foce , ultimo frammento di “abitato” prima della campagna. Per
una vista a 360 gradi oltre piazza
Grande (tappa d’obbligo insieme al palazzo Ducale e al Duomo) c’è la Basilica di S.Ubaldo a 800 metri
d’altezza(Gubbio è a 400). Con un bel chiosco dove la neve spesso resta fino a
primavera. Si raggiunge per una strada tortuosa in auto, o con la funivia
“Colle eletto” che si prende vicino alla chiesa di S.Marziale. Non ci sono
cabine ma cesti metallici in cui si sta
in due in piedi. Si sale e si scende con un piccolo balzo, aiutati dalle
possenti braccia di gentilissimi addetti. Per uno spuntino suggerita la
crescia, focaccia sottile da scaldare come un toast, farcita di prosciutto e
formaggio. Per provare invece il
meglio della cucina locale con vini selezionati, il ristorante Ai Cappuccini.
Con disegni di Capogrossi sui piatti (www.parkhotelaicappuccini.it).
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