Non capita di frequente vedere una mostra sull’attività di un critico d’arte. Sembra quasi un paradosso. Certo può interessare gli addetti ai lavori, studenti e docenti d’arte, critici stessi e artisti. Ma si ha qualche dubbio sul fatto che possa essere attraente per un visitatore comune. E invece Enrico Crispolti. La critica in atto al Museo del Novecento di Milano, dal 24 ottobre, non solo incuriosisce e stimola un pubblico vario e non specializzato, ma è l’inizio di un ciclo espositivo che il museo dedica a critici, curatori e storici dell’arte “che hanno contribuito a orientare letture, linguaggi e correnti dell’arte contemporanea”.
Curata da Luca Pietro Nicoletti in collaborazione con l’Archivio Crispolti, attraverso libri, foto, scritti, critiche su giornali e riviste, ricostruisce un periodo artistico che va dai primi del 900 fino al 2018, anno della morte di Crispolti. Un archivio che non è solo di conservazione ma di divulgazione e quindi attivo. Il percorso espositivo si divide in sezioni che più che seguire una cronologia seguono dei temi. La prima parte dal 1951 e racconta il critico giovanissimo (era nato nel 1933, al centro Crispolti nel 1975) e la sua formazione universitaria alla Sapienza di Roma, prosegue con i suoi studi su vari artisti contemporanei, l’interesse per la Pop Art e il tema dell’arte nello spazio. Una seconda sezione vede Crispolti docente universitario, prima a Salerno poi a Siena, la sua partecipazione alla Biennale di Venezia per tre edizioni, le retrospettive dedicate a Burri, Cagli, Fontana e Magritte che lui vede come un precursore della Pop Art. Con il tema Volterra ’73 prende forma l’interesse sociale e politico, con studi sul rapporto tra arte, spazio urbano, lavoro. Una sezione documenta il suo impegno di curatore per tre anni per la Biennale di Venezia, l’interesse per l’arte ambientale e la grafica, per cui progetta cataloghi, libri, manifesti. Fino ad arrivare alla mostra sul futuro alla Mole Antonelliana di Torino del 1980, "che prelude alle mostre immersive contemporanee" (foto in basso). Ad accompagnare il visitatore registrazioni audio, libri digitalizzati, filmati storici accessibili tramite QR code. Di Silvana Editoriale il catalogo che raccoglie saggi, documenti e fotografie. La mostra, davvero incuriosente e piena di stimoli grazie anche a un coinvolgente allestimento, chiude l’11 gennaio.



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