domenica 24 marzo 2024

QUANDO LA CATTEDRA E' SUL PALCO

Una lezione che diventa spettacolo. Quanti studenti, s’intende universitari, la vorrebbero. E anche quanti docenti, magari inconsciamente.  Il mistero di Darwin al suo debutto assoluto al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano, fino al 27 aprile, lo è. Sul palcoscenico Massimo Polidoro, giornalista, scrittore, docente universitario, divulgatore scientifico con scritti, premi e un corposo curriculum alle spalle. Nonché autore del testo, insieme a Telmo Pievani. Tema trattato, non certo semplice, Charles Darwin e L'origine delle specie


Un racconto, in gran parte letto, che parte dall’infanzia, con la figura autorevole e condizionante del nonno, prosegue con gli studi, l’educazione religiosa, le letture, i viaggi, le scoperte, le convinzioni difficili da sostenere in un momento storico dove il pensiero che non vede l’uomo al centro del mondo è visto come un’eresia.  Polidoro ha una spiegazione per tutto, con interventi anche di aneddotica ma sempre misurata, o comunque finalizzata. Su una lavagna scrive, disegna, per meglio entrare nella tematica, per fare capire un pensiero. Oltre alla lavagna sul palcoscenico c’è una poltrona di pelle, un grande mappamondo, una scrivania e tredici uccelli impagliati, ognuno originario di un’isola diversa delle Galapagos, si scoprirà dopo. A far da sfondo e dare l’idea di una vetrata, alberi con foglie mosse dal vento e nuvole che passano su un cielo azzurro. Quasi a sottolineare o insistere sull’importanza della natura. Continuo nel racconto di Polidoro il riferimento ai falsi miti e alle leggende intorno alla teoria dell’evoluzione, alla sua continua contestazione, nonostante le sempre più provate conferme scientifiche e le convincenti e documentate affermazioni di Darwin. Il finale, quasi un happy end, fa riflettere sui tanti errori dell’uomo, sulla sua mancanza di umiltà, ma senza presagi di catastrofi, o comunque con una  possibilità di difendersi grazie alla ricerca . E le immagini sullo schermo, che compaiono a sostituire il paesaggio, con ritratti di scienziati, documenti, scoperte, traguardi ottenuti, invitano a sperare bene. Senza mai sottovalutare niente.   


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