venerdì 20 ottobre 2023

UN MONDO IN VITRA

Dire “luogo unico” per Vitra non spiega cosa significhi. Meglio conosciuto come Vitra Museum (a Weil-am-Rhein in Germania, ma vicino a Basilea) è molto di più di un museo. E’ fabbrica di mobili e oggetti dei maestri del design contemporaneo, esposizione ambientata (foto in alto), punto vendita, shop da museo, giardino, ristorante, sale per conferenze. Le costruzioni sono delle firme più note dell’architettura, tra cui Frank Gehry, Zaha Hadid, Tadao Ando, Claes Oldenburg, Alvaro Siza, Herzog & De Meuron. Ognuno con il suo stile per un eclettismo entusiasmante. Edifici con rivestimenti metallici o tutti in vetro o in mattoni. Con linee curve o svettanti in altezza. Con quel tanto di surreale da piacere a un bambino. 





Come la Vitra Slide Tower di Carsten Holler, 30 metri in acciaio con orologio, punto panoramico sul campus e scivolo. O la piattaforma in acciaio zincato di Ronan ed Erwan Bouroullec che, intorno a un albero di ciliegio, funge da panca. Più recenti la torre di tre metri in ceramica effetto mattoni di Nathalie du Pasquier. Diogene, l’unità abitativa di Renzo Piano, interpretazione in chiave moderna di un capanno arcaico, più che la botte del filosofo.  La Garden House  del giapponese Tsuyashi Tane, in materiali tutti sostenibili e per la maggior parte a Km zero, per riporre gli attrezzi di giardinaggio, con angolo caffè e toilette per i giardinieri(foto al centro). Si trova, come altre, nel giardino creato da Piet Oudolf con piante perenni spesso autorigeneranti, arbusti, erbe, cespugli, fiori selvatici. Fonte d’ispirazione e di nutrimento per le api "allevate" nei vicini e colorati alveari di design (foto al centro, sullo fondo la Slide Tower). E’ un esempio dell’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità di Vitra. Che prevede entro il 2030 un’economia circolare che garantirà un utilizzo più lungo dei prodotti, il loro riciclo e lo smaltimento. In quest’ottica l’iconica Eames Plastic Chair, disegnata da Charles & Ray Eames, riveduta in plastica riciclata dai rifiuti domestici. E’ in vendita nel Circle Store, dove c’è un servizio riparazioni per dare lunga vita agli oggetti. In perfetta sintonia le mostre. Dal 21 ottobre al 3 marzo è di scena Iwan Baan. Moments in Architecture. Anche se l’olandese Baan è considerato uno dei grandi fotografi di architettura, le sue immagini non trattano solo gli edifici, ma anche chi li vive e li frequenta. Per esempio lo stadio di Pechino di Herzog & de Meuron, è raccontato nelle fasi di costruzione con svariati scatti e ritratti degli operai che ci hanno lavorato. Accanto a Manhattan o Las Vegas, propone realtà sconosciute, come una chiesa sotterranea in Etiopia o un cimitero alle Filippine. <
Non m’interessa ritrarre edifici al di fuori del tempo, quanto l’attimo specifico, il luogo e le persone che vi abitano…il modo in cui le persone interagiscono con quello spazio e le storie che ne nascono> spiega Baan (nella foto in basso Chandigarh, India).

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