martedì 6 giugno 2023

NINNA NANNA PER HORROR

Caratteristica della Fondazione Trussardi è scegliere per le mostre location milanesi ogni volta diverse, spesso luoghi nascosti o dimenticati. Un modo per farli conoscere, ma soprattutto per avere la cornice più adatta alle opere. Per Dramoletti curata, come sempre, da Massimiliano Gioni con le installazioni di Diego Marcon (classe 1985), la scelta non poteva essere migliore. Anzi riesce difficile immaginare la mostra in un altro contesto. Il luogo in questione è il Teatro Gerolamo, in Piazza Beccaria, noto come Piccola Scala di cui è davvero una copia in formato molto ridotto. Costruito nel 1868 da Giuseppe Mengoni, l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele, pare con gli avanzi della stessa, dopo alterne  vicende e chiusure, è stato riaperto nel 2017. Con il fatto di essere stato per molti anni il palcoscenico deputato per gli spettacoli con i burattini dei fratelli Colla, è davvero coerente con le opere esposte. 



Quella miniatura di teatro che riporta quindi all’infanzia, si adatta ai video dove il bambino è sempre presente e rende ancora più fascinosamente inquietante il tutto. Al piano terreno proiettato sul palcoscenico il filmato di un bimbo dalla faccia angelica, illuminata da un fiammifero, a bordo di una nave in piena tempesta. Ripete una straziante litania che si conclude con “Vorrei tirare le cuoia e non pensarci più”. S’intitola Ludwig ed è la fantasia di morte il riferimento al pazzo re di Baviera, ispiratore di Luchino Visconti e di Walt Disney, per il castello. Nel sotterraneo, meno coinvolgente forse, ma sullo stesso tema del cattivo fine, contrario al lieto, Il malatino con un bimbo dal faccino smunto in letto. Forse meno efficaci, ma sufficienti per mantenere un certo ritmo le proiezioni Senza titolo nei palchi. A conclusione nel piano alto The parents'room: un padre, una madre, due bambini con i volti coperti da maschere con il loro stesso volto fermissimo, impassibile, in aperto e orripilante contrasto con la tragedia di morte e violenza che si sta attuando. Accanto, in una stanza i disegni di letti e qualche burattino nelle teche, per mantenere l’atmosfera da sogno-horror. Sempre con l’accompagnamento delle musiche tra carillon e ninna nanna,  da cui il titolo  Dramoletti, termine inventato per i suoi testi brevi da Thomas Bernhard, discusso drammaturgo austriaco tra i massimi autori della letteratura del Novecento. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 20, con ingresso libero,  fino al 30 giugno. Emozionabili e depressi astenersi.

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