mercoledì 14 aprile 2021

LA BUONA MODA

E’ sempre più difficile stabilire le tendenze nella moda. Linee ampie? Forse. Linee fascianti? Anche. Colori forti? Certo. Tinte naturali? Tra le preferite. Gonne longuette? Sì. Mini? Pure. Spalle enfatizzate? Grande ritorno. Spalle decostruite? Sempre attuali. Stampati? Molti. Tinta unita? Sulla cresta dell’onda. Scozzese? Di nuovo in auge. Finestrati, tweed e tessuti maschili? Continua il successo. Vita strizzata o forme fluide? Ricchezza di dettagli o minimalismo? Giochi di asimmetrie o tagli sartoriali? Tutto va bene. Forse la tendenza è la mancanza di un’unica tendenza. Che significa una vastità di proposte in cui trovare quella più donante e che si adatta al proprio stile di vita. Diffusa per contro la tendenza a capi che durano nel tempo. Che non vuole dire solo qualità dei materiali, ma stop ai capi da usare una sola stagione e buttare creando inquinamento. Di tendenza quindi la sostenibilità, che significa tessuti naturali o riciclati, tinture ecologiche, ma anche attenzione al sociale e lotta allo sfruttamento e al lavoro nero. 


Uno dei tanti esempi è quello di Jennyfer Di Benedetto, designer e fondatrice nel 2017 del brand In.Jey, che ha avviato una collaborazione con la Sartoria Castelmonte di Montebelluna che dà lavoro a persone fragili. Qui oltre a realizzare la collezione e capi su misura, viene ridata vita a capi vintage, tutto con la creatività di Jennyfer e la professionalità di sarte esperte come Valeria e Rita. Quanto alla collezione, chiamata Romantic Blood, è rappresentativa di varie sfumature. Quattro le tonalità dominanti, blu, nero, marrone e bordeaux. Molti i dettagli come impunture, plissettature, fiocchi. Varie le lunghezze delle gonne. Ricorrenti le maniche a palloncino per giacche e abiti (v.foto).  

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