giovedì 4 marzo 2021

NEL SEGNO DEL NON

Non, una delle poche parole palindrome della lingua italiana, una delle poche a terminare con una consonante, forse l’unica che in stampatello si può leggere dall’alto al basso e viceversa. Sicuramente tra le più brevi, se si escludono le preposizioni. Eppure importante, che può cambiare il significato di una frase. In modo negativo, ma curiosamente anche positivo. Non è il titolo della personale di Lorenza Morandotti alla Galleria Francesco Zanuso di Milano. Una scelta non di tipo estetico-linguistico a effetto, ma motivata dalla caratteristica dei suoi lavori. Non è fondamentale per arrivare al centro, all’essenziale, perché vuol dire sottrarre, togliere, ma non negare. Un non quindi costruttivo. E’ quello che l’artista esprime con quei cerchi quasi invisibili nei piccoli quadri di tecnica mista.  Ma anche con quei cerchi concentrici in diversi colori negli acquerelli, su tela  e  sul tessuto delle Cosmos’flags, le bandiere. Nelle sculture il centro è un foro, così nel marmo nero Marquina o in quello bianco Versilys. E’ un foro anche nei due bronzi stilizzati intitolati, non a caso, Adamo ed Eva, con un chiaro riferimento all’origine di tutto. Quel punto nell’infinito che è il cuore e il centro della terra, l’ombelico del mondo da cui parte tutto. 


Dietro le opere di Morandotti, piacevoli da guardare e scoprire nei minimi dettagli, c’è un pensiero e una filosofia maturata con le sue esperienze del lavorare con le mani, specie l’argilla sul tornio e dallo studio delle teorie su spazi e vuoti delle discipline artistiche orientali. 

La mostra alla Galleria Francesco Zanuso (Corso di Porta Vigentina 26), inaugurata ieri, chiude il 25 marzo. E’ aperta dal lunedì al giovedì, dalle 15,30 alle 19, venerdì su appuntamento (cell.3356379291). 

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