giovedì 18 marzo 2021

LEONI RUGGENTI (NON TUTTI)

La Metro Goldwyn Mayer debutta con un nuovo logo, a luglio per il film Dog, diretto e interpretato da Channing Tatum, e ad agosto per il biopic Aretha Franklin con la regia di Liesl Tommy. In questo il leone sarà integralmente CGI (immagine generata al computer).  


Ma quanti sono stati sfiorati dall’idea che dietro al famoso logo ci fosse una creatura vivente, nonostante sia nato 97 anni fa, quando non solo non esisteva il CGI, ma neppure i cartoni animati. E, di questi pochi, quanti hanno notato che il leone non è sempre stato lo stesso, ma se ne sono avvicendati ben sette.  Il primo Slats, classe 1919, dallo zoo di Dublino, in carica dal 1924 al 1928, non ruggiva e si limitava a muovere la testa. Ovviamente, era in bianco e nero. C’è una sua foto a El Monte, nella contea di Los Angeles, dove venivano fotografati i leoni del logo ed erano parcheggiati i leoni di Tarzan. Nel 1928 Slats è sostituito da Jackie che ruggisce, anche se c’è ancora il muto. Una foto lo immortala accanto a una giovanissima Greta Garbo, che ha appena firmato il contratto con la MGM. Seduta su una panchina, la Divina non sembra a suo agio e rumors dell’epoca raccontavano che il domatore ebbe qualche difficoltà a tenere tranquillo il re della foresta, dovendo mantenere le distanze per non entrare nella foto.  


In contemporanea, per le sperimentazioni del colore e quelli che saranno i cartoni animati,vengono utilizzati i leoni Telly e Coffee. Ma è Jackie ad apparire in technicolor nel 1932. Sostituito subito dopo da Tanner, si deve accontentare dei film in bianco e nero. Dopo di lui nel 1956 arriva George, ma nel 1957 è scalzato da Leo che dominerà lo schermo per molti anni, nonostante la criniera non particolarmente folta degli inizi. Nel corso del tempo saranno comunque introdotte diverse varianti nel logo, creato dal pubblicitario Howard Dietz, su ispirazione della mascotte del suo gruppo di atletica alla Columbia University. Nel 1967 in Per favore non mordermi sul collo di Roman Polanski, al posto del leone c’è un vampiro.  Nel 1968 per 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, il motto Ars Gratia Artis scompare e il leone ruggente è sostituito da un leone disegnato. La tecnologia nel 2012 entra finalmente nel logo con il 3D stereoscopico per Skyfall, 007 diretto da Sam Mendes. 

5 commenti:

  1. un gran bel pezzo, divertente, ciao. paolo

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  2. Grazie Paolo, sono contenta ti abbia divertito.

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  3. Ciao Luisa, non avevo mai pensato che a quanta storia ci fosse dietro a questo logo. Bravissima a tirarla fuori!

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  4. Ho sempre adorato il leone della MGM e poi mi ricorda un mia "esperienza fotografica" con un leone tanti anni fa. ;-)

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