mercoledì 14 ottobre 2020

SCATTI D'ARTE

Cosa rende artistica una foto? La risposta potrebbe essere l’inquadratura. Una risposta aperta a molte, moltissime, troppe interpretazioni. L’immagine deve essere piena o sono necessari dei vuoti? Deve esserci un elemento per la centralità o non deve essere trascurato nessun angolo. I colori e le luci devono essere forti o sfumate? Le ombre devono esserci o no? Si usano gli stessi criteri per un ritratto e per un’architettura? Angelo Tondini risponde con una mostra dal significativo titolo L’Essenziale, allo Spazio Tadini di Milano. L’essenziale è quello che trasforma in una piccola opera d’arte ognuna delle foto esposte, scelte in un archivio di milioni d’immagini scattate in cinque continenti, nei sessant’anni di attività di un fotografo considerato, dall’agenzia californiana Your Daily Photograph, tra le leggende della fotografia. Le foto sono  molto  diverse tra loro. C’è il trionfo dell’assenza in quel cielo del Belgio con la fine delle pale di un mulino in due angoli e in un terzo solo il busto di una coppia in bicicletta.  Ma può essere anche il pieno di tre gabbie di uccelli, riparate da ombrelli, sullo sfondo del mare di Positano. O ancora quelle ombre nel deserto del Ténéré



che diventano pennellate di una pittura astratta. C’è il taglio perfetto della piscina a Los Angeles e una donna sdraiata con  occhiali alla Lolita, che fa pensare a David Hockney. Non c’è niente di meno di quel che deve esserci e niente di più. Tutto è equilibrato e calibrato. Anche se spesso è lo scatto di un momento. Quell’uccello in volo, quella scia d’aereo, quella precisa composizione di nuvole, che non si verificherà mai più. Insomma l’attimo fuggente che coglie solo chi sa guardare, come un grande fotografo. Tondini dice che questa sarà la sua ultima mostra e quindi ha essenzializzato tutto. Accanto alle foto ci sono le sue trenta poesie, ingabbiate nello schema metrico rigido di 17 sillabe dell’Haiku. Anche queste essenziali.  La mostra è aperta fino al 30 ottobre da mercoledì a venerdì dalle 15,30 alle 19,30. Sabato su richiesta. Un’occasione per visitare la straordinaria Casa Museo Spazio Tadini, ex stamperia e poi studio del pittore (Via Jommelli 24).  


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