giovedì 1 ottobre 2020

L'ALTRA META' DEL CIELO?

A fine anni Settanta la mostra L’Altra metà del cielo al Palazzo Reale di Milano, dedicata a opere di donne, aveva fatto scalpore. Quarant’anni dopo, sempre a Milano, da vedere due progetti esclusivamente al femminile. Stupisce che ancora si debba pensare a dare un sesso alla creatività. Nell’arte, come in qualsiasi altra professione, non dovrebbe esistere la distinzione. “Ci sono registi bravi e no, non importa se donna o uomo” così aveva risposto Alberto Barbera, direttore della mostra del cinema di Venezia, l’anno scorso a chi lo accusava di non avere selezionato film di donne. Stando così le cose, qualsiasi iniziativa che faccia conoscere la creatività al femminile è apprezzabile. Specie se propone lavori così variegati come Nelle mani delle donne, al Superstudio Più fino al 29 ottobre. E’ composta da due mostre. I fiori della materia a cura di Gisella


Borioli, fondatrice e mente del Superstudio Più, mette insieme designer, architetti, artigiane di fasce d’età e impostazioni differenti, unite dalla ricerca continua di nuovi 

linguaggi  e nuovi materiali. Dai contenitori totemici di Elena Salmistrano (foto in alto) ai divani e gli orologi con stampe ipercolorate di Paola Navone, alle sedie-personaggi di Mavi Ferrando. Arte pura, invece, in Narcisi Fragili curata da Sabino Maria Frassà, che pur sapendo che non ha più senso parlare di sessi, è consapevole che “la nostra società è ancora vittima delle discriminazioni di genere”. Non a caso ha scelto opere di sei artiste italiane che indagano la bellezza e la precarietà dell’esistenza umana, come anticipa il mito del titolo. Playtiles-The instant è il progetto fotografico di Patrizia Madau, a cura di Rossella Farinotti, alla Isorropia Home Gallery, da oggi al 4 ottobre. Anche in questo caso da vedere le immagini di tre artiste di formazione diversa. Tutto parte dalle cento foto in piccolo formato di momenti e dettagli di vita quotidiana di Donata Clovis, scomparsa nel 2016 a soli trentanove anni, e alla quale questa mostra è un tributo. Donatella Izzo (classe 1979) con i suoi inquietanti anti-ritratti in trasformazione, realizzati con una tecnica composta, rende omaggio alle donne vittime di violenza. Federica Angelino (classe 1995) più che dei suoi viaggi, esprime il suo modo di guardarsi intorno, non importa il soggetto. Così di quell’installazione a Miami racconta il cielo blu e l'angolo di casa di contorno.  Le rive del fiume a Zurigo sono un cenno nello scatto che ferma le acrobazie dei ragazzi in skate, passione dell’artista. Uno scorcio di Parigi in bianco e nero è rivissuto con tonalità contrastanti, dopo un errore tecnico (foto in basso). 


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