martedì 13 giugno 2017

UN FIORIRE DI IDEE




Boom, Pitti Bloom è il tema della novantaduesima edizione del salone fiorentino della moda maschile. Ma, al contrario di quello che ci si aspetta, i fiori che sbocciano non sono né vistosi, né barocchi. Sono piuttosto immaginati, sognati, visti attraverso il velo di una personale interpretazione. Solo i fiori graffiti sul muro rosa dell’entrata sono in tinte accese. Gli altri sulle bandiere (o vele?) che sventolano nel piazzale della Fortezza sono sfumati nei toni e  nei contorni. I fiori, fortunatamente, non sono una tendenza per il nuovo maschio. Simboleggiano il fiorire di idee. Fiori, comunque, sono sui capi degli studenti dell’Istituto Marangoni, che hanno sfilato nell’ex Banca di Roma. Eccoli in mazzo, stampati a sorpresa sul retro di una giacca, uno solo che attraversa un eccentrico giustacuore a righe. Stilizzati quelli sulle giacche in tessuto-tappeto. I volti dei giovani creativi sfilano sullo schermo al fondo della passerella, solo apparentemente immobili.E ne raccontano l’entusiasmo. Fiori sono anche sulle calze di Bresciani, che questa stagione abbandona le scritte di attualità e punta sulla ricerca di nuovi filati.  Ricerca continua da Brunello Cucinelli, i cui punti forti sono  vestibilità, colore, dettagli. Giacche asciutte quasi in contrasto a pantaloni non aderenti, con pinces. Come colori, oltre i soliti blu e beige, il rosso, l’arancione,  il viola e il verde militare, mai abusato. Impunture e fodere particolari e caratterizzanti. Per un tipo di abbigliamento che non è mai troppo formale, né mai troppo sportivo.  Anche per Paolo Pecora i materiali sono importanti e soprattutto I finissaggi. L’obiettivo raggiunto sono capi confortevoli, ma di ottimo taglio. Come la giacca in jersey, sartorialmente perfetta, ma con la vestibilità di un pullover, il completo realizzato con la felpa da tuta, la maglia apparentemete classica ma con il dettaglio del polsino con bottone. Fra le novità, disegnate sempre dal giovane Filippo, figlio di Paolo, la capsule collection di dieci pezzi per Champion, storico marchio americano del 1919.  Borsalino rivede i pezziforti degli anni 50 e 60, e crea dei panama in paglia dell’Ecuador, considerata la migliore, con cinte in colori brillanti, in tessuto cravatta e anche in caimano. Hugo (di Hugo Boss) sfila  sia con l’uomo che con la donna nei cortili della ex Manifattura Tabacchi, straordinario edificio di architettura razionalista anni 30.Con effetti speciali alle finestre (foto al centro), una passerella con disegni tattoo, un grande albero con lanterne. L’ispirazione della collezione è il simbolismo vudù filtrato dalla grafica di Basquiat. Un mix equilibrato di sartoriale e non convenzionale. Materiali nuovi e inediti combinati a forme vintage e viceversa,  Sull’organza disegni a mano realizzati in gomma.  Lanerossi racconta  la sua storia, in una mostra alla Limonaia di Villa Vittoria, attraverso il materiale pubblicitario, dai primi manifesti e le pubblicità di Armando Testa, Pino Tovaglia, Severo Pozzati ai Caroselli degli anni 50. Christian Louboutin, lo stilista parigino delle scarpe con suola rossa, ha organizzato in piazza Santa Maria Novella un torneo di Bike Polo, con otto squadre provenienti da quattro Paesi del mondo (foto in alto).


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