lunedì 28 settembre 2015

LA DONNA CHE NON DEVE CHIEDERE MAI



Con un uomo che, secondo la moda, cerca di femminilizzarsi prendendo camicie con ruches, giacche aderenti, borse e clutch, ci si aspetterebbe, sempre secondo la moda, una donna più panterona,  pronta a sfoderare tutto il sex appeal per riuscire ad avere la meglio sugli ultimi uomini probabili rimasti. E invece non è così. Si afferma una nuova femminilità. Come dice Giorgio Armani, che oggi oltre alla collezione (foto in alto) ha presentato il suo libro autobiografia (v.copertina), la donna ha “una sensualità che non diventa mai sfrontatezza”. Si è visto sulla sua passerella ma anche da Angelo Marani, che abbandona i maculati e propende per sangalli contemporanei, per stampati a fiori, per  tulle nei colori della natura e della macchia mediterranea in particolare (foto in basso). Anche la gipsy chic di Rocco Barocco non ha niente  dell’aggressività delle figlie dei fiori anni ’70, anche se ne prende degli spunti, ma li rielabora con i tessuti femminili come rasi , chiffon e georgette , con i colori piuttosto delicati, con i  dettagli come i preziosi ricami. Da Mila Schön il nuovo direttore creativo Alessandro De Benedetti prende pezzi della sartoria maschile come i gilet o le tute da meccanico e li  reinventa con nuovi materiali, tagli, colori per renderli squisitamente femminili. Martino Midali cambia impostazione e, con la formula 5 pezzi per 12 modi di vestire, propone una collezione-guardaroba donante non per tutte, ma per donne di tutte le età che vogliono essere chic e perfette in ogni occasione. E ci riesce puntando sulla leggerezza e la delicatezza dei tessuti. I fiori  dominano la passerella del giovane messicano San  Andrès,ma sono di vario genere e mai pedantemente romantici: geometrici, iperrealisti, stilizzati, a mazzi, isolati, stampati, ricamati, inseriti in geometrie, illuminati da cristalli Swarovski, abbinati audacemente alle righe.   I toni cupi del grigio, del carbone, dell’acciaio e del nero rendono all’apparenza minimalisti e un po’ mortificanti gli abiti di Fatima Val, che immediatamente dopo rivelano una vestibilità interessante e tocchi di sensualità intriganti. Come un’abbottonatura allungata, piuttosto che uno spacco imprevedibile o uno scollo a sorpresa. Proprio per una donna che non deve chiedere mai.    

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