lunedì 8 dicembre 2014

RITORNO A CHIC MOUNTAIN




Gli elementi dell’albergo ideale di montagna ci sono tutti. Legno, rosso colore dominante, grandi camini, luci calde. 71 camere  diverse tra loro, dove il design convive con il rustico e il romantico, dotate di bagni iperfunzionali e terrazzini  strategici per sole e breakfast in  tête-à-tête. Una sala riunioni assolutamente inedita con lavagne e banchi di scuola
E poi la spa con hammam, sauna, cabine per trattamenti vari e un’enorme piscina con vetrate sull’esterno, un’estemporanea cascata,  ovviamente di acqua calda, e un inaspettato lampadario a gocce da sala da ballo. Arredamento da montagna, certo, ma senza nessuna concessione all’inutile dettaglio, genere casetta di Heidi. Il legno, insomma, funzionale a dare il tocco cosy  e  coerente con l’esterno.  Non a caso l’albergo si chiama  Ferien Art, dove ferien significa vacanze. Se poi si aggiunge che si trova al centro di Saas Fee, nel Vallese svizzero a 1800 metri d’altezza, la definizione di ideale è più che azzeccata. Per quanto il piccolo paese sia frequentato da personaggi come Bill Murray, i reali inglesi, George Michael (che qui 30 anni fa ha girato il suo melenso Last Christmas) non è conosciuto alla massa. Scelto dagli sciatori l’inverno e dagli “arrampicatori” in estate per le vette intorno, tra cui il Dom (4545 metri, la più alta montagna, tutta in Svizzera), è indicato anche per chi vuole riposo assoluto. Garantito dal fatto che le auto non circolano e il trasporto è assicurato da taxi e navette degli hotel, elettriche. Il rigore svizzero non consente il passaggio neanche ai privati con auto elettrica. Con enorme sollievo di chi ama camminare nelle stradine con tanti negozi, artigianali e non, e senza la presenza incombente dei monomarca, uguali da Capri a Ulan Bator. Da vedere le vecchie case in legno scuro(pare che il legno chiaro diventi così in dieci anni) che datano addirittura al 1400 o le “Speicher”, che un tempo servivano per raccogliere fieno e formaggi. Costruite su palafitte  hanno degli strani elementi di pietra fra i pali e la casa. Si chiamano “Mäuseplatte” e come dice il nome rendevano impossibile l’entrata anche ai topi più audaci. Per sciatori e non,  da non mancare la salita al Mittelallalin, con due funivie e la Metro Alpin, funicolare che in 10 minuti percorre un dislivello di 500 metri per un kilometro e mezzo di lunghezza. Qui c’è l’Eispavillon, una grotta costruita nel ghiaccio, davvero impressionante. Per quanto adatta ai bambini, è lontana mille miglia da una trovata kitsch. Immancabile una sosta al Threes!xty, il ristorante rotante  più alto del mondo (3500 metri) per un superaccessoriato hamburger da gustare con il panorama che ruota intorno e cambia di continuo. 

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