Per quanto ogni anno aumentino e siano sempre più anticipati i festeggiamenti natalizi, sono sempre più numerosi i detrattori che sostengono di non poterne più del Natale, lo considerano uno stress e non vedono l’ora che arrivi l’Epifania che, da tradizione, tutte le feste se le porta via. Tanto che ormai si può parlare di conformismo dell’anticonformismo. Per questo uno spettacolo come Arianna Scommegna in Canto di Natale di Charles Dickens al Teatro Gerolamo di Milano il 13 e il 14 dicembre è perfetto per riequilibrare, almeno idealmente, le posizioni.
“Dedico lo spettacolo a tutti coloro che non ne possono più né di Dickens né del Natale….perché sono i veri protagonisti contemporanei di questa meravigliosa storia di rinascita e speranza; allo Scrooge che è in noi” scrive Scommegna. E solo un’attrice dai mille talenti come lei avrebbe potuto essere così persuasiva in questa "lettura" del famoso racconto dickensiano. Sostenuta dalle musiche dal vivo della fisarmonica e le composizioni originali di Giulia Bertasi, con la quale l’attrice da anni condivide il percorso artistico, diventa di volta in volta un personaggio diverso. Dal protagonista Scrooge, il vecchio ricco e avaro banchiere londinese al suo defunto socio Jacob Marley, dall’umile contabile Cratchit all’affettuoso nipote Fred. Con eccezionali cambiamenti di voce, atteggiamenti, movimenti fa rivivere la situazione da mistery-horror del racconto. Mette in evidenza l’ insensibilità da padrone del signor Scrooge, ma giocando abilmente con l’ironia riesce a renderlo più goffo omuncolo, spaventato e impotente, che cattivo da temere.

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