mercoledì 5 novembre 2025

PAROLE PAROLE PAROLE

E’possibile riuscire a parlare, anzi a dissertare su un vocabolo per dieci minuti, senza tirare in ballo spiegazioni linguistiche, parallelismi culturali, ma sorprendendo e divertendo, senza l’ausilio di nessun effetto facile? Per Flavio Oreglio sul palcoscenico del Teatro della Cooperativa di Milano con Varie ed eventuali. Pensieri sparsi e note a piè sospinto è possibile, anzi si è rivelato un successo.  



Il titolo dello spettacolo con quel "piè sospinto" fa pensare a qualcosa di surreale. Che non è. Il monologo di Oreglio parte da "varie ed eventuali", che come spiega, sono quasi sempre presenti in verbali, comunicati, documenti di riunioni, e che apparentemente marginali possono diventare prioritari o addirittura “mine vaganti”.  Ed ecco considerazioni su parole, espressioni ricorrenti, luoghi comuni. Irresistibile la riflessione sull’uso dei numeri in svariate frasi fatte. Il quattro, il due e l’uno, nella formula "numero uno", sono i protagonisti. O quella su certe parole che riescono ad assumere nei modi di dire concetti diametralmente opposti.  Musicista, cantautore con al suo attivo otto album di canzoni e una grande passione per jazz e ragtime, Oreglio ogni tanto interrompe la lettura sul leggio e la riprende cantando e suonando un piano elettrico, con l’accompagnamento dell’amico chitarrista Marco Guzzetti. La satira continua coinvolgendo, spesso e volentieri, i battimani del pubblico, con cui il dialogo è sempre diretto. Il ritmo è continuo, incalzante, senza pause o rallentamenti. Gli applausi sono a scena aperta e la comicità intelligente è sempre in primo piano, sostenuta da un attento studio del mondo intorno e da una cultura ben radicata, ma mai esibita. Varie ed eventuali.  Pensieri sparsi e note a piè sospinto, in prima nazionale a Milano da ieri, è in scena al Teatro della Cooperativa fino a domenica 9 novembre. Da non mancare.