Sicuramente è uno spettacolo interessante, che non può passare inosservato. Non a caso Sen(n)o, al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano (fino al 21 aprile) scritto dall’inglese Monica Dolan, ha avuto un enorme successo in Inghilterra. Tradotto da Monica Capuani debutta in Italia con la regia di Serena Sinigaglia e la magistrale interpretazione di Lucia Mascino.
ph.Serena SerraniI temi sono diversi. Dall’eccessiva cura del corpo fino alla sua mistificazione e alla sessualizzazione precoce, dal diritto alla libertà personale all’educazione dei figli e al rapporto genitoriale, fino ai condizionamenti della società e alla funzione della psicanalisi. Tutti trattati in un modo più che esemplare, quasi esasperato. In scena, dominata da un grande albero senza più foglie, Mascino, nel ruolo della psicoterapeuta impegnata a valutare un caso particolare. Quella di una madre che ha acconsentito al desiderio della figlia bambina di farsi "regalare" un seno finto. Con tutte le conseguenze che ne derivano. Il modo di condurre il monologo e di raccontare cosa'è successo è realistico, con l’enfasi e la sensibilità giusta, ma è surreale il caso esposto. Com’è possibile che una madre accetti il capriccio di una bambina, come non riesca a impedire un gesto che può mettere in discussione la sua vita e turbare la sua sessualità? Tanto che ci si chiede se questa estremizzazione e drammatizzazione non sia una forma di virtuosismo per far riflettere sulle molte problematiche esistenti riguardo all’educazione sessuale, sempre più distorta dal web e dai social.
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