domenica 19 maggio 2024

MILANESITA'

Uno spettacolo particolare Il Gino e la Gilda, "molto" liberamente ispirato a La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori. Con svariate canzoni, soprattutto di Enzo Jannacci, e poco parlato, è un mix di cabaret e musical intriso di milanesità.  Giustissima quindi la scelta del Teatro Gerolamo, piccolo gioiello milanese della seconda metà dell’Ottocento. Purtroppo in scena solo ieri sera. Sul palcoscenico Emilio e gli Ambrogio, band attiva dal 2007, tra i massimi esponenti  della canzone milanese.  Con il bravissimo Emilio cantante-narrante, gli altrettanto bravi e in sintonia Nicola Caldirola al basso, Marco Cazzaniga alla chitarra, Alessio Pamovio al pianoforte e Davide Spada alla batteria.

La storia è quella dell’amore tra Gino, balordo che vive di espedienti e Gilda bellissima e conturbante donna, chiamata come il personaggio di Rita Hayworth per la sua sensualità, che vive nel quartiere intorno a via Mac Mahon. Grazie alla relazione con Gilda, e a una serie di piccoli crimini Gino si arricchisce, ma finisce anche in carcere. Qui viene mantenuto dalla Gilda, che per lui si prostituisce. Ma proprio per questo, quando esce di prigione Gino, ingrato, la ripudia, trova un’altra donna e si sposa. Rivedrà Gilda solo quando, chiamato dalla polizia, dovrà riconoscerne il cadavere. Ai racconti brevi come flash si alternano le canzoni di Jannacci perfette per entrare in atmosfera. Da L’Armando a El portava i scarp del tennis,  da Faceva il palo (nella banda dell’Ortica) a Veronica (la gioia di tutta via Canonica) alla famosa Ma mi, scritta da Giorgio Strehler per Ornella Vanoni sul carcerato che a S.Vittore non tradisce i compagni, fino all’ultima struggente M’hann ciamà di Jannacci, ideale per raccontare della polizia che chiama il Gino per il riconoscimento della povera Gilda uccisa nel parco malfamato.  Calorosi e sentiti gli applausi e grande coinvolgimento del pubblico per i bis finali.

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