L’arte e la moda. Non solo ci sono continue contaminazioni fra l’una e l’altra, ma è sempre più chiaro che la moda è una forma d’arte. Una prova tangibile e interessante sono le sculture di Flavio Lucchini. Fondatore e direttore di Vogue Italia, Amica, Donna, Mondo Uomo, nonché talent scout di grandi nomi della fotografia come Oliviero Toscani e Giovanni Gastel, negli anni Novanta lascia l’editoria per dedicarsi alla scultura. Ed ecco che nascono i Dress Toys rappresentazione ironica di abiti, i Totem giganteschi vestiti, i Ghost abiti senza corpo, i Flowers fiori che non esistono e le Dolls. Sono bambole che raccontano con un linguaggio inedito il fascino che un abito può dare a una donna. Reali, ma enfatizzati gli elementi di seduzione: quei capelli dietro un orecchio, l’inclinazione del viso, che non ha né occhi né lineamenti, ma esprime femminilità . E poi c’è l’abito, alle volte solo accennato in altre con plissé o ruches, che circondano la doll in un’aureola di sensualità espressa in pochi, significativi tratti.
Da sabato una bambola tutta bianca, White Doll, è al Museo del Parco di Portofino, affacciato sul molo Umberto I. Tra le opere di Arman, Beuyes, Carlini, Depero, Fontana, Guttuso, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, Vautier, le chiocciole e i suricati rosa shocking di Cracking art Group. Per nominarne solo qualcuna. A presentare White Doll Gisella Borioli, compagna di vita e ispiratrice di Lucchini con un discorso semplice, puntuale, senza retorica dove nelle parole si leggeva una dichiarazione d’amore al marito, come ha sottolineato Daniele Crippa, direttore del Museo . Intenso e coinvolgente anche il testo della curatrice del Museo Serena Mormino(nella foto con Gisella Borioli) letto da lei stessa. Per chi volesse conoscere le altre opere di Lucchini, la maggior parte sono a Milano, alcune nel giardino e all’ingresso del Superstudio Più, centro per eventi culturali e di design creato da Borioli e Lucchini, una Doll dorata è pronta a invitare i visitatori nel nuovo Superstudio Maxi in apertura a settembre, e molte, presto, saranno raccolte in un piccolo museo con laboratori annessi nei sotterranei del Superstudio Più. Caratteristica interessante, la Doll di Portofino è lucidata con la speciale vernice usata per le barche. Una difesa dalla salsedine coerente con il luogo.
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