mercoledì 26 aprile 2017

CIAO AMORE CIAO


Per i dieci anni dalla morte Parigi le aveva dedicato una piazza e un busto nel quartiere di Montmartre, dove abitava (foto in basso). Per i venti una rassegna commemorativa  e la pubblicazione di un cofanetto con i CD delle sue canzoni. Ora, per i trent'anni, la capitale francese ricorda Dalida con la mostra Dalida. Sa guarde-robe de la ville à la scene, dal 27 aprile al 13 agosto, al Palais Galliera. Gli abiti, donati al museo della moda dal fratello e suo agente Bruno Gigliotti,  
                            meglio conosciuto con il nome d'arte di Orlando, raccontano la vita, i successi, gli  amori  di questa diva complicata e infelice, suicidatasi a soli 54 anni, dopo due tentativi. Di cui il primo poco dopo il suicidio di Luigi Tenco, a cui era legata da un'intensa passione. Lei, restia a partecipare ai festival, aveva accettato di cantare Ciao amore ciao del cantautore genovese in quel tragico Sanremo 1967. Da leggere nel percorso  espositivo  anche i cambiamenti e l'evoluzione della moda di quel trentennio. Dagli abiti anni Cinquanta  con vita strizzata e  gonna a ruota,  ai bustier sexy dei Sessanta, dalle sottovesti e i prendisole dei Settanta, ai lunghi e sfarzosi  ricamati degli Ottanta. Tutti nello stile della cantante, femme fatale e passionale, portano le firme di svariati grandi couturier. Carven con i seducenti new look, Balmain con gli scamiciati particolari,  Yves Saint Laurent con gli smoking e gli abiti senza tempo, Jean Dessès con le incredibili ed eccentriche pellicce. Capi alta moda creati su misura  per lei. Come quelli della Maison Daphné, non in avenue Montaigne o in  Faubourg St.Honoré, ma a Sanremo. Nato alla fine degli anni Cinquanta l'atélier in breve  tempo diventa l'indirizzo deputato di star e personaggi.  Qui si vestono Maria Callas, Grace di Monaco, e ancora  ora attrici e cantanti del festival. Tessuti raffinati, tagli femminili e valorizzanti, la prevalenza di colori del Mediterraneo, sono perfetti per le esibizioni sul palcoscenico come per le foto sulle cover dei dischi. In mostra, attribuiti alla maison, due lunghi in maglina di seta, evergreen richiesti ancora ora, un kaftano con ricami e scollo seduttivo  e  due corti, uno a balze nel tipico blu di Daphné e uno in cotone con stampa a fiori(foto a destra). La Maison, tra l’altro, ricorda Dalida con una collezione per l’autunno inverno ispirata a lei, completata da un foulard e da un profumo con le note del suo fiore preferito.

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