venerdì 7 gennaio 2022

ALMENO TU NEL METAVERSO

Cos’è il Metaverso? Sono in molti a saperlo. Ma per chi non lo sa è inutile pensare a etimologie, tirare fuori reminiscenze classiche o consultare manuali di medicina fai-da-te, testi di poesia-per-tutti, annuario degli analgesici, dei narcotici e dei farmaci per il rigetto.



Conviene guardare su Wikipedia che, non sempre attendibile in faccende di cultura, in questo caso dà una definizione precisa e sufficientemente convincente. E’ importante sapere di cosa si tratta, perché il Metaverso ormai è arrivato tra noi e al quotidiano, nel senso del giornale, quell’oggetto di carta in via di estinzione più del panda. Secondo Wikipedia Metaverso è un termine coniato nel 1992 da Neal Stephenson, nel libro di fantascienza cyberpunk Snow Crash, per descrivere una realtà virtuale in cui ogni persona può realizzare in 3 D quello che desidera, da una casa a un negozio, a un arco di trionfo attraverso il proprio avatar. Una specie di universo nell’universo. Ed è un arco, anzi l’Arco della Pace di Milano il primo monumento al mondo nel Metaverso. E’ un’opera d’arte immersiva che si è potuta vedere il 30 dicembre e il 1° gennaio dalle 18 alla mezzanotte dal vivo, il 30, il 31 dicembre e il 1° gennaio su Youtube, Facebook, Instagram di Reasoned Art, il gruppo che l’ha realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e l’intervento creativo dello Studio Ouchhh di Istanbul. Questo ha rivestito l’Arco di una seconda pelle in continua trasformazione, che racconta la storia del nostro paese, dall’arte bizantina all’arte contemporanea. Chi non ha avuto occasione di vederlo non si preoccupi, perché per il Salone del Mobile di Milano, di cui la data di aprile è ancora in discussione, si parlerà molto di Metaverso. Secondo Bloomberg Intelligence entro il 2024 il Metaverso raggiungerà un valore di 800 miliardi di dollari. E uno studio di Morgan Stanley prevede che nel 2030 Metaverso e NFT (non fungible token) rappresenteranno il 10% del mercato del lusso. In criptovalute? 

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