La settimana della moda a Milano prosegue, senza i clamori e il traffico assurdo di pre-pandemia, ma con presentazioni di collezioni più pensate con vestibilità donante e confortevole. E che, come vuole la nuova tendenza, guardano al passato con un occhio al futuro, per durare nel tempo.
Missoni(in alto) ne è un esempio con la ripresa della maglieria e lo sguardo all’arte, nel DNA della maison dagli inizi. Così The Cardigan, la maglia con bottoni, tanto amata dal fondatore Tai, mette insieme gli elementi clou del brand, dal zig zag alle lavorazioni con punti diversi, con i grafismi e l’informale di artisti anni 40 come Giulio Turcato. Ecco paesaggi, Venezia compresa, che s’intravvedono appena, in una varietà di colori. Ogni cardigan ha un’etichetta esterna, come un marchio per il collezionista. Anche il paltò è in maglia, uno spigato leggerissimo. Molti i giochi d’intarsi nei gilet o nel giubbotto in denim. Belli i pull in colori a effetto degradé. Con dettagli funzionali i pantaloni in tessuto o in maglia. Tra le novità la capsule Mountain Calling con cinque pezzi per l’uomo e cinque per la donna e un suo marchio : felpe, maglie, joggers e per lei la tuta e un completo top-pantaloni con lurex. Si può inventare qualcosa di nuovo nella scarpa maschile? Moreschi risponde di sì con le nuove suole sagomate per la stringata o per lo stivaletto in pellami vissuti grazie a speciali trattamenti. Le sneakers sono rese più confortevoli da una suola in gomma sagomata e ultraleggera lavorata con la tecnica Goodyear e un inserto in cuoio forgiato a mano. Un unico stile, con il fil rouge del colore e della qualità senza dimenticare la sostenibilità, da Slowear (in basso)che mette insieme quattro brand, ognuno con una specialità sartoriale. Dai pantaloni Incotex con tutti i possibili tagli e dettagli, in vari tessuti con una prevalenza del velluto a coste. Al capospalla Montedoro con giacche che guardano al navy e alla marina, senza esagerazioni o gusto del travestimento. Dalla maglieria Zanone con lane merinos, alpaca, cashmere e filati sostenibili. Alla camiceria Glanshirt con pezzi dal sapore vintage, ma anche innovativi, come la camicia leggermente imbottita. Atmosfera inquietante sulla passerella di Justin Gall, stilista americano e brand romano, per la prima volta in calendario. Forse per le musiche da horror, forse per passamontagna, cagoule e simili che coprono i visi di modelle e modelli. Interessanti, invece, i capi, tutti per grandi freddi: dai gilet piumini, completati con mezze maniche, alle giacche-pullover.
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