giovedì 11 febbraio 2021

UNA ZUPPA CI SALVERA'

Perfino chi detesta ed evita terrorizzato, anche e soprattutto, i più celebrati Carnevali, potrebbe ricredersi per quello di Basilea, dal 2017 entrato a far parte del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Cortei e baccanali ci sono, ma riveduti e in un’altra luce. E’ il caso di dirlo. Inizia il lunedì dopo le Ceneri, per una storia di Quaresima e Luteranesimo, dato che è un Carnevale protestante, anzi il più grande del mondo. Quando ai campanili rintoccano le quattro,  tutte le luci si spengono nelle strade e nelle case.  Da ogni parte della città, al suono di pifferi e tamburi che intonano la melodia tradizionale Morgenstraich, si muovono i cortei con le lanterne, che diventano l’unica illuminazione nel buio totale. Con una struttura in legno su cui è distesa una tela da dipingere a mano, le lanterne possono arrivare a oltre i tre metri di altezza. Le sorreggono persone mascherate che si muovono per gruppi, chiamati clique. Durante l’anno i componenti  si riuniscono per preparare l’evento, decidere il tema da disegnare, che si riferisce quasi sempre a fatti di attualità o personaggi di cui si parla, studiare gli spettacolini da  mettere in scena nei locali.   Nei pomeriggi di lunedì e mercoledì c’è il Cortège con più di 11mila figuranti mascherati e carri vari, certamente più tradizionale e meno d’atmosfera. Quest’anno causa Covid il Carnevale non si fa e slitta a marzo del prossimo anno. Ma chi vi ha partecipato può evocarlo e chi non l’ha mai visto può averne un gustoso anticipo con la Mehlsuppe



lo Zwiibele
.  La zuppa di farina e il tortino di cipolle sono i due piatti tipici con cui ci si riscalda nella notte alla pasticceria Schlesser, ovviamente a lume di candela . Ottimo osservatorio dei momenti clou con le sue finestre al primo piano sulla Marktplatz. Non è la stessa cosa, ma si può provare a ricreare un pizzico dell’atmosfera seguendo le ricette dello chef Paolo Dalicandro. Per info: www.myswitzerland.com

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