lunedì 22 febbraio 2021

QUANDO LA VITA E' UN ROMANZO

Non è facile in un romanzo autobiografico conservare un tono non  enfatico. E’ vero d’altra parte che la narrazione distaccata può diventare esercizio di stile e rischia di non appassionare. C’è poi la chiave humour alla Woody Allen, che non si presta però a tutte le vite. Luciana Boccardi con La Signorina Crovato (Fazi Editore)   


ha trovato un equilibrio giocando tra la vicenda personale e la saga famigliare, con lo sguardo di una bambina prima e di una ragazzina poi. La storia si svolge tra Venezia e la campagna intorno, prima, durante e a guerra finita. Dopo una premessa su nonni e genitori, incomincia il racconto di Luciana. Ha tre anni quando viene mandata in pensione da contadini dopo l’incidente del padre, che lo ha reso cieco e impossibilitato a lavorare. In campagna dorme in una cesta per tacchini, indossa  zoccoli o gira a piedi nudi e impara a governare le bestie. Ma appena riesce a integrarsi deve partire per un’altra destinazione, un’altra casa, altre mansioni. Tornata a Venezia, mentre va alle elementari lavora in una panetteria, per un grossista di spazzole, aiuta bambine ricche nei compiti. Frequenta la scuola d’avviamento e riesce da privatista a conseguire il diploma di terza media. Fa la commessa in una boutique al Lido, spacciando la conoscenza dell’inglese di cui sa pronunciare solo una frase, che usa come passepartout. Un corso di dattilografia e uno di stenografia la portano a vari impieghi minori, fino ad arrivare sedicenne al posto fisso in Biennale, dove lavorerà per anni, occupandosi soprattutto di musica e teatro. Molte sono le pagine struggenti. Grandissima è la compassione per questa bambina senza infanzia, contenta dell’affetto di un cane, stretta a una vecchia brutta bambola, ma con già le idee chiare di quelli che sono i valori della vita e soprattutto la dignità. Soffre per il padre, grande musicista e coraggioso antifascista, umiliato nella sua menomazione. Non si piange mai addosso, ma cerca soluzioni, vie di scampo, vuole rendersi utile. Alle volte si fa fatica ad andare avanti a leggere per la crudeltà delle prove che deve affrontare la bambina, ma poi ci si rasserena, anzi si ha addirittura una visione positiva della vita, pensando a che grande donna, giornalista, scrittrice è diventata Boccardi. E come sia stata capace di trasformare  quella sofferenza in uno stimolo e un prezioso bagaglio. Straordinaria anche la sua abilità di far rivivere le situazioni con gli occhi e il pensiero di una bambina, contributo notevole a filtrare la lettura con un sorriso.    

2 commenti:

  1. lo sto leggendo. Molto orgogliosa di essere amica di Luciana ! Non so come fa a ricordare con estrema precisione l 'infanzia a partire da 3 anni ! :) sofia

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  2. Fa parte della sua bravura di scrittrice...

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