mercoledì 23 settembre 2020

PRONTI, AI POSTI, VIA!

 


“Viva l’Italia” è uno dei messaggi di speranza e ottimismo di Angela Missoni nel video che apre questa edizione della Fashion week milanese, fra la presenza e il virtuale. Non a caso il corto è girato a S.Maria del Monte, paesino che si affaccia sul lago di Varese, dove è iniziata la storia della maison. Solo due i modelli, due ragazzi italiani Vittoria ed Edoardo, che si aggirano per le strette strade e lungo le colline con la nuova collezione primavera-estate 2021. A formare quasi delle cartoline, filo conduttore del corto. “Mio padre mi mandava  cartoline da  tutti i suoi viaggi e io ancora le colleziono” spiega Angela. Guarda lontano, invece, all’Africa, Gianluca Capannolo per l’ispirazione dei suoi disegni stampati sui caftani in seta, sulle tute passepartout per tutti i fisici, ma anche sui blazer del tailleur pantalone in un maculato rivisitato (v.foto).  Come può una T-shirt bianca diventare un capo chic e unico, o un abito di cotone immacolato con balza essere il dress code per una cena elegante? La risposta la dà Simonetta Ravizza con l’Inno alla semplicità. Ecco che con una tasca in kid la T-shirt acquista stile, con un corpino o un reggiseno in pelle sovrapposto l’abito lineare diventa particolare. Colori dominanti beige e bianco, con tocchi di turchese e verde, immancabili in estate. Mila Schön punta sull’essenziale e propone pochi pezzi assoluti, adatti per innumerevoli combinazioni personali. Per introdurre il concetto realizza un cubo-installazione con le immagini di varie donne alcune delle quali con il viso ritagliato, dove introdurre il proprio. C’è il completo pantaloni, il caftano in un tessuto che non si stropiccia, l’abito con la stampa a onda, in argento per la sera e poi lo spencer e lo spolverino reversibile, omaggio alla grande Mila. Sì, i cappelli stanno tornando di tendenza, ma devono avere qualcosa in più. Non basta la rivisitazione del passato e così Genevi


ève Xhaet per Flapper, guarda agli incredibili fotomontaggi di Dora Maar, fotografa e pittrice, nota anche per la sua relazione con Picasso. Sul cappello a tesa larga spicca il rilievo di una mano o quello di un volto maschile, o esce una lente visiera (v.foto).  Da una cuffia escono due lunghe trecce, dal turbante da femme fatale due sciarpe da annodare o da legare come una mascherina sul viso. Perfino il berretto da baseball ha code in seta e la borsa in paglia si sdoppia e diventa una

toque
e un secchiello. Momonì invita a guardare al futuro con speranza. Con una collezione dai dettagli raffinati e preziosi, dove le stampe e i colori evocano  viaggi in paesi lontani e con un video sulla rigenerazione. Girato dalla giovane regista Giulia Achenza  a Venezia, tra l’Hotel Aman sul Canal Grande, il Museo Grimani e l’isola Sant’Erasmo,  racconta  di una figura femminile, odierna Fenice, che riemerge dopo un lungo sonno verso una vita luminosa. 


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