lunedì 17 giugno 2019

LIETO FINE


Ultimo giorno di moda maschile milanese, aperto dalla sfilata di Fendi e chiuso da quella di Giorgio Armani. Si riconferma il tema della sartorialità che sulla passerella di Pal Zileri potrebbe sembrare ovvio e scontato. Ma non lo è. Il direttore creativo Rocco Iannone, infatti, riesce a mantenere i valori della tradizione con una rilettura intellettuale certo, ma innovativa e intrigante. Senza estremismi. Per quelli che titola Capricci,  con un chiaro riferimento alla musica, parte da un libro di Roberto Calasso che racconta il Tiepolo come                               emerge dal suo diario zeppo di appunti e schizzi su luoghi e opere ispiratrici. Ed ecco che reinterpretati questi schizzi arrivano sulle sete delle  camicie, sulle cravatte, sulle pochette e da lì Rocco estrapola i colori per gli abiti dalla silhouette anni ’80. Interessante il lino trattato per aver l’aspetto della iuta, in perfetto accordo  con la seta stampata. Ai piedi drive-shoes, trasformate in funzionali ciabatte. Ragionata anche la scelta della location, una ex discoteca dove secoli primi c’erano le terme. Edithmarcel, brand italiano creato nel 2015 da Gianluca Ferracin e Andrea Masato che sfila anche con la donna, adotta tagli, aderenze,  materiali dell’abbigliamento tecnico e li mixa con elementi squisitamente couture come le plissettature, tessuti come l’organza e il crêpe e colori come il rosa shocking (a destra). Difficile distinguere i modelli dalle modelle sulla passerella del portoghese Miguel Viera, per quanto curiosamente nessuno sia troppo effemminato e nessuna troppo mascolina. E’ dovuto al sapiente giocare con i tagli sartoriali, le stampe a sorpresa, i dettagli, le sovrapposizioni. E non dare mai niente per scontato. Così lo spolverino per lei è rigoroso e bordeaux  ma donante, quello di lui è dorato, ma non eccessivo (a sinistra). Suoni effetto temporale aprono e chiudono la sfilata di Spyder, marchio di luxury sportswear fondato da David Jacobs, coach del Canadian. Infatti lo sport è il punto forte e di partenza della collezione. Dai pantaloni da tuta alle felpe, dai bomber alle sneakers, ai leggerissimi imper tutto è all’insegna del tecnico confortevole. Flash innovativi di colore soprattutto nei capi da donna. David Catalàn, fondatore del marchio omonimo con sede a Porto e a Madrid, guarda agli anni 90 di Kurt Cobain e allo streetwear ed elabora un suo stile particolare. Camicie, giacche, spolverini sono profilati come i pigiami. I trench sono senza maniche. Studiati gli accessori, come le borse da legare al polso. Colori preferiti verde, blu e rosso, anche insieme  negli scozzesi. 

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