mercoledì 3 novembre 2021

UNA DOVUTA RIVELAZIONE

Si è in imbarazzo, con un leggero senso di colpa, uscendo dalla mostra Marco Lavarello. Progetti per Genova. Eppure non c’è niente di proibito e neppure una denuncia sociale di cui sentirsi lontanamente responsabili. Al terzo piano dello store Giglio Bagnara a Sestri Ponente, sono esposti, dei quasi 3mila progetti dello Studio Lavarello, quelli realizzati tra gli anni 50 e 90, a Genova e in Liguria, firmati da Marco Lavarello, un nome sconosciuto ai più. 




E' curioso che non si tratta solo di edifici privati o di ristrutturazione d’interni, ma per lo più di opere pubbliche di dimensioni notevoli. Dal Teatro Margherita di Genova, il più grande della Liguria, all’Ariston di Sanremo sede del Festival, a svariati cinema. Dall’Auditorium del transatlantico Michelangelo agli interni del Leonardo Da Vinci. Fino agli allestimenti di sei edizioni di Euroflora, oltre ad arredamenti di barche e aerei. 
Da vedere fotografie, libri, documenti, rilievi e disegni ben sistemati nello store voluto nel 1869 da Giglio Bagnara su ispirazione delle Galeries Lafayette di Parigi e progettato dallo stesso Lavarello alla fine degli anni 60, nella nuova formula di 5500 mq su sette piani (il più importante edificio commerciale in un centro storico ligure). Solo i disegni potrebbero essere l’oggetto di una mostra. Straordinario, infatti, il tratto, l’uso del colore e degli accostamenti, per progetti impossibili da incanalare in una corrente di pensiero, eppure così significativi nella storia dell’architettura.  Pare che la sua abilità nel disegnare fosse tale che, di fronte al committente per illustrargli il suo progetto, lo disegnasse al contrario.  Stupisce quindi molto che Lavarello, non laureato, perché costretto per vicende familiari ad abbandonare gli studi universitari, non sia entrato nella rosa dei grandi progettisti. Molto quindi si deve ai tre giovani architetti che hanno avuto l’idea e hanno organizzato l'esposizione nel centenario della sua nascita: Maria Montolivo, Jacopo Baccani e il nipote Antonio Lavarello. Ci si augura che, oltre alla già richiesta laurea ad honorem in architettura per Lavarello, la mostra, patrocinata dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti e promossa da Giglio Bagnara e dalle aziende Gadolla, Interform, ETT, possa avere la risonanza che merita e viaggiare per l’Italia. Marco Lavarello.Progetti per Genova chiude il 15 dicembre.

 

1 commento:

  1. Puntuale e efficace ci racconta la storia di un grande costruttore di sogni che Giglio Bagnara ci propone

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