sabato 21 ottobre 2017

TORTELLI TRA LE RIGHE


La parola tortello pressoché sconosciuta sotto la linea Gotica è invece spesso sulla bocca e nei menù del nord Italia. E’ seguita da aggettivi che ne denotano la provenienza: modenese, mantovano, cremasco. Sul ripieno dei primi due tutti sono edotti. Ma sul terzo le  risposte sono diverse. Si passa dal “non so” e “non saprei” all’ostentata sicurezza del “con la zucca”. E invece il tortello cremasco non contiene la zucca, a differenza di quello mantovano, e non è l’unica differenza, anche se è la principale.  Partendo proprio da questa falsa convinzione due bionde signore di Crema hanno deciso di scrivere un libro. Con un titolo, anzi un sottotitolo, che mette immediatamente i puntini sulle i, Tutti i segreti del Tortello Cremasco – Non c’è la zucca! Presentato ieri nel Ridottino, un delizioso ristorante in un palazzo storico del centro di Crema, non vuole essere un libro di cucina, come hanno ribadito Isabella Radaelli giornalista gourmet ed esperta di vini e Annalisa Andreini, insegnante di lettere con un blog di cucina. In effetti, nonostante contenga delle ricette, si legge come un romanzo e incuriosisce come una spy story . A partire da come è venuta l’idea, spiegato nella prefazione, per continuare con i ritratti delle autrici, centrati con ironia sul loro rapporto con il tortello. Per continuare con le leggende intorno al piatto, che indirettamente raccontano la storia di Crema. Basta pensare agli ingredienti che sanno di paesi lontani ed esotici e di un passato della città legato alla Repubblica di Venezia. Leggera, mai pesante anche se superdocumentata, la rivelazione  dei segreti del tortello. Come le variazioni sul tema. Molto importante un capitolo su dove è possibile gustarli. Dove trovare gli ingredienti e, last but not least, con quali vini accompagnarli. Una narrazione fresca e scattante interrotta ogni tanto dalle illustrazioni di Clara Scapecchi, in arte Desda, sul filo dello humour, come tutto il libro. A far da sfondo agli stilizzati personaggini c’è spesso un monumento importante di Crema, come la Cattedrale sulla copertina. Appena finito di leggere il libro la reazione immediata è la voglia di gustare il tortello. A cui segue un’altra reazione. Perché un piatto così prelibato si trova solo a Crema e dintorni? Forse per la difficoltà di reperire alcuni degli 11 ingredienti, come il mostaccino o l’amaretto scuro? Perché allora non pensare a un kit, a lunga conservazione, da allegare al libro?

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