martedì 13 ottobre 2015

TRANSAZIONI


Considerando le sfilate delle ultime stagioni viene da chiedersi se è possibile rinnovare il guardaroba  maschile.  Se per la donna  si spazia dai revival dell’ultimo secolo  alla storia del costume,  per l’uomo le incursioni sono difficili e rischiose. Anche               l’attingere all’armadio di lei, come si è visto in passerelle doc, ha  prodotto  capi di maniera e non certo per un uomo probabile.  Quanto all’idea di mescolare i generi così da non riconoscerli, come da Martin Margiela a Parigi, non è che un’enfatizzazione del concetto di unisex. Non  nuovo  e  lontano mille miglia da quella che è la finalità di un capo: essere donante. In questo senso la parità dei sessi non esiste. E per una volta  è l’uomo lo sfavorito. Una donna con addosso solo una camicia maschile è ultra sexy tanto da essere presenza ricorrente in molti film. L’uomo che s’ infila un capo di lei, anche un apparente-asessuato accappatoio, è goffo, ridicolo, buono per sollecitare la risata. Ma anche un cappotto o una giacca maschile può essere donante per una donna. Importante che abbia quel taglio perfetto, quell’aria nonchalant e un po’ usata, che sono l’atout del dandy contemporaneo, da rinnovare  con la ricerca dei materiali e dei dettagli. Per quello stile un po’ alla Mastroianni, punto di riferimento di svariati brand maschili. Come Paolo Pecora, dal nome del suo creatore, che  al grande Marcello si è ispirato per la prossima estate. E guarda caso alcuni pezzi dell’inverno, dal morbido car-coat doppiopetto alla felpa con inserti geometrici (v.foto), sono molto piaciuti alle signore. 


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