domenica 26 gennaio 2014

LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA OLIVEIRA

Tutte le mattine alle 8,30 precise è sul luogo di lavoro. Anche se come  libera professionista non deve rispondere a nessuno e ultimamente la sua attività è ridotta. Ogni tanto si allontana per qualche appuntamento, ma mai per un caffè o per distrarsi. Alle 13,30 torna a casa con i mezzi pubblici, dato che non guida. Da  quando il lavoro è diminuito ha deciso per un part time.  Non potendo permettersi di non fare niente, il pomeriggio  ha accettato un impegno come badante-dama di compagnia da un’anziana coppia. Anche da loro è molto apprezzata perché cucina bene, è attiva e con un atteggiamento sempre positivo nei confronti della vita. Ora è tornata  in Brasile da dove è andata via 25 anni fa, dopo la separazione dal marito.  Qui ha una figlia e dei nipoti.  Ama l’Italia,  riconosce che le ha dato molto. Ha potuto crescere professionalmente e soprattutto avere delle opportunità che nel suo Paese non avrebbe mai avuto. Anche se i sessant’anni si avvicinano, non è stata l’età e neanche la nostalgia a farla tornare in Brasile, è stata la crisi economica che ha coinvolto anche la sua occupazione. Ha lavorato fino al giorno prima di partire. Sempre puntuale , efficiente, sorridente. Da anni era   lei stessa che puliva  quell’angolo di marciapiede che era diventato il suo. Gli spazzini dicevano che non erano tenuti a farlo, allora lei si era fatta regalare una scopa, che teneva nascosta dietro il cancello di un tennis abbandonato. “Lo faccio per i clienti” diceva, spazzando via le foglie secche. Il caldo o il freddo per lei non erano un problema, si vestiva adeguatamente. Solo una mattina che pioveva  molto forte era venuta per un appuntamento   preso da tempo, ma  era tornata a casa subito dopo, accompagnata dallo stesso signore. Aveva quasi esclusivamente clienti fissi, ma da  seria professionista non ne parlava. Si limitava a fare commenti generici. “E’ una persona gentile” o “E’  un po’ pesante, capisco la moglie”. Certo stupiva quando si veniva a sapere che la pesantezza  non era  data dalla  conversazione poco brillante e neanche  dai chili in più, ma da una richiesta di posizioni e prestazioni piuttosto impegnative.

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