giovedì 12 dicembre 2013

PANE AL PANE



Un libro intero sul pane toscano? Ma non è un po’ troppo? Poi, quasi immediatamente, viene in mente che è uno dei pochi pani conosciuti dappertutto e non solo in Italia. Non esiste un pane lombardo, anche se la michetta è molto milanese, né un pane laziale anche se ci sono sicuramente dei tipi di pane particolari a Roma, Viterbo, Latina. Il pane toscano ha una sua identità precisa, forse dovuta all’assenza di sale. Basta pensare che serve a fare prelibatezze come panzanella e bruschette e allora si capisce come può diventare il soggetto di un libro. Come appunto “Pane Toscano” di Ornella D’Alessio (Moroni Editore). La scritta sulla copertina in alto “Tutti i segreti del pane toscano e 20 ricette tradizionali” mette sull’avviso che se ne parla in modo concreto, senza dispersioni retoriche o deviazioni di tipo nostalgico. Anche se  quelle righe in basso sulla sinistra,  che iniziano con “Onora  il padre” potrebbero fare ricredere e generare preoccupazione. Ma basta continuare a leggere  per cogliere una smitizzante e stuzzichevole ironia. Confermata dalla firma di chi le ha scritte: Andrea Camilleri. Nella prefazione del libro, pur parlando del pane come di una specie di madeleine proustiana intrisa di ricordi, lo scrittore  non ha  compiacimenti   letterari, ma racconta   in un modo  che invoglia alla lettura. Soprattutto  con quella frase  finale riguardo alle foto di Cesare Moroni, editore-fotografo, e Bruno Buchi: “Sono così vive e così amorevolmente curate che ti pare di sentire provenire da esse il profumo del pane, la croccantezza del pane, e ti viene l’acquolina in bocca”. Assolutamente  coerente il testo di Ornella D’Alessio con Sergio Rossi. Da cui traspare la curiosità e la precisione informativa   del giornalista, ma anche la capacità di apprezzare i piaceri del palato.     

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