giovedì 29 aprile 2021

C'E' UNA GIRAFFA TRA LE LUCI

Passando di fretta davanti alle vetrine di Foscarini in Corso Monforte a Milano, non si nota niente di anomalo. Ma se ci si ferma solo un attimo si intravvede delle strane figure tra le lampade. Se poi si guarda bene si scopre che sono degli animali in cartone di diversi colori. 



Sono maxi-origami che riproducono, quasi a grandezza naturale e in colori di fantasia, una giraffa, un rinoceronte, un fenicottero, un armadillo, una gazzella, un ibis, un’upupa. E’ il modo con cui il designer Ferruccio Laviani racconta l’evoluzione della luce in chiave poetica. L’ispirazione gli viene dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, uno dei suoi luoghi preferiti, che ritorna spesso a visitare con amici e nipoti. Con un tocco di humour, Laviani ha trasformato in origami le specie animali, posizionandole come se si dirigessero in gruppo in un’unica direzione, che per lui rappresenta l’orizzonte di un futuro positivo. Una metafora a sperare bene nel domani, preziosa in questo momento. “Ho fatto interagire fauna e design mostrando varie declinazioni della luce e una sorte di sua evoluzione darwiniana, attraverso il progetto dell’azienda” spiega. E così gli origami-animali sembrano aggirarsi tranquilli, come nel loro ambiente, tra le ultime novità Foscarini. Ci sono la storica Caboche nella nuova versione, la lampada da tavolo e da lettura Birdie Easy, la scenografica Nuée a sospensione che simula una nuvola e l’iconica Twiggy Elle, rivisitata per essere ancora più flessibile. Il safari sui generis, in pieno centro di Milano, è possibile almeno fino ad agosto.


 

mercoledì 28 aprile 2021

TRACCE DI VITE LONTANE

S'inaugura il 21 maggio. Ma gli schizzi e le foto che documentano gli allestimenti, l’entusiasmo dei curatori, il titolo Sulle Tracce di Clemente, promettono un’esposizione quanto mai interessante. E’ al Museo Nazionale archeologico ed etnografico Giovanni Antonio Sanna di Sassari, nato come Regio Museo Antiquario nel 1878 e diventato tale nel 1931, quando la figlia dell’industriale e politico fece costruire l’edificio principale.  Il titolo, invece, viene dal nome del padiglione dove si tiene la mostra. Ricorda Gavino Clemente, noto ebanista sassarese, e la sua donazione: una collezione etnografica, che costituisce la parte più importante della sezione ed è la più antica della Sardegna. Raccoglie reperti che vanno dall’Ottocento al Novecento. Comprende tessuti, legni, ceramiche, gioielli, mobili, cesti, armi, utensili, abiti che la rassegna vuole valorizzare. Un’impresa non facile, data la quantità e la varietà del materiale, che mette insieme oggetti di valore, epoche, usi svariatissimi. 




Era fondamentale trovare qualcuno che avesse una cultura sull’argomento, ma che sapesse intervenire con un taglio particolare, forte, inaspettato. Proprio la sorpresa è quello su cui ha puntato l’allestitore d’eccezione, lo stilista Antonio Marras (nelle foto Marras al lavoro e un suo schizzo). Non ha creato un percorso cronologico e neppure ha seguito logiche precise. I reperti sono collocati vicini per affinità, ma anche per contrasto. “Ho mischiato le epoche, non c’è cronologia. Voglio che il visitatore sia stupito, sorpreso, anche spiazzato” spiega Marras. E aggiunge che è nella sua natura raccogliere, dare valore e riportare in vita  oggetti non tenuti in considerazione, messi da parte, considerati morti, ma capaci di dare emozioni. Molti i costumi tradizionali delle varie comunità dell’isola, che ne raccontano la storia, le influenze stratificate, gli influssi fenici, arabi, bizantini, catalani, spagnoli. In una sala sei oggetti sono collegati ad altrettanti scrittori che su questi hanno costruito un racconto le cui parole, con una musica composta da Paolo Fresu, diventano colonna sonora dell’ambiente. La mostra chiude il 21 maggio 2022.  


mercoledì 21 aprile 2021

TUTTI SU PER TERRA

La Giornata della Terra non è una novità, ha cinquantun anni. Nata negli Usa, cade il 22 aprile, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera. E’ un modo per chiedere ai potenti del mondo di impegnarsi sul clima. Nonostante il lockdown le emissioni di Co2 nel 2020 sono state sopra ai livelli pre-pandemia e per mantenere il surriscaldamento globale vanno ridotte del 45% entro il 2030. Joe Biden ha invitato quaranta leader a un summit virtuale il 22 e 23 aprile per decidere come muoversi. Ma sono in molti quelli che si sono dati da fare con iniziative private. Botto Giuseppe & figli Spa, azienda tessile, fondata nel 1878, ci pensa da tempo e quest’anno ha presentato il Primo Rapporto di Sostenibilità 2020. Il 90% dell’energia utilizzata negli stabilimenti viene da fonti rinnovabili. Lo smaltimento dei rifiuti è diminuito rispetto al 2019 del 2%, la quantità di rifiuti inviati a recupero è arrivata al 79% e il consumo di acqua è sceso del 25%. 



Piccolo contributo, ma tangibile e simbolico quello di Etici, giovane brand attento al pianeta, come lascia intuire il nome. E’ una camicia di lino, filato naturale, in un beige ottenuto con colorazioni certificate. In più è democratica perché, aperta sui fianchi da due spacchi, veste dalle curvy alle più magre (v.foto). Il Consorzio Cuoio di Toscana dà il via ai preordini per la capsule collection di occhiali da sole sostenibili. Nove modelli rettangolari, quadrati, a farfalla in vari colori e stampati, ispirazione Seventies, realizzati con il pellame usato per le suole delle scarpe, conciato al vegetale e lavorato a mano. Supernovas ha aperto un pop up alla Rinascente di Milano, dove propone oggetti realizzati con i rifiuti di plastica. Sono vasi di fiori, portamatite, contenitori vari. Giglio.com, rivenditore dei più noti marchi di moda su e-commerce, ha lanciato il progetto Together we plant, per cui chi acquista dal 22 al 29 aprile sul sito contribuisce a piantare un albero in Ruanda, per l’approvvigionamento alimentare e per sostenere una cooperativa di donne (v.foto). Hanita dichiara di dare un contributo al rispetto del pianeta puntando su tessuti ecosostenibili e adottando processi produttivi che riducono il consumo di acqua e di prodotti chimici. Worlford ribadisce la sua attenzione allo zero-waste e l’importanza dell’etichettatura che lo certifichi. 


lunedì 19 aprile 2021

AI PIEDI...DEL LETTO

Cosa hanno in comune dei sandali e un letto? Molto di più di quello che si potrebbe pensare. Stiamo parlando di due brand accomunati da un ottimo design, un’eleganza al di fuori degli schemi, ma soprattutto l’obiettivo del massimo benessere. Uno è Birkenstock, azienda di 4.300 dipendenti nota in oltre cento Paesi per i suoi sandali, l’altro è Toogood, studio di design creato nel 2008 da Faye Toogood, che mette insieme architettura, arte, moda, arredamento. Del primo, tedesco, si potrebbero datare le origini addirittura al 1774, mentre il secondo è nato a Londra solo nel 2008, ma ha già sessanta distributori nel mondo. Entrambi puntano su funzionalità, confort e un design scultoreo



Dalla loro collaborazione è nata una collezione per accompagnare importanti momenti del quotidiano, dal camminare al dormire, appunto dalle scarpe al letto. Sono stati così rivisti tre modelli di sandali per uomo e donna in nuovi materiali come tela, feltro e pelle scamosciata. Con un design che nasce dall’idea degli objets trouvés, oggetti comuni ritrovati, da collezionare come pezzi d’arte. A questi si aggiunge il letto che s’ispira al plantare Birkenstock. E’ costituito da strati di tela rivestiti in pelle su una base in sughero, con rete a stecche incorporate e materasso naturale. La testata, come il top, sono rivestiti in pelle color crema. Il letto si può acquistare solo su 1774.com, mentre i sandali, lanciati su 1774.com e t-o-o-g-o-o-d.com, saranno presto in vendita nei negozi di tutto il mondo. 


mercoledì 14 aprile 2021

LA BUONA MODA

E’ sempre più difficile stabilire le tendenze nella moda. Linee ampie? Forse. Linee fascianti? Anche. Colori forti? Certo. Tinte naturali? Tra le preferite. Gonne longuette? Sì. Mini? Pure. Spalle enfatizzate? Grande ritorno. Spalle decostruite? Sempre attuali. Stampati? Molti. Tinta unita? Sulla cresta dell’onda. Scozzese? Di nuovo in auge. Finestrati, tweed e tessuti maschili? Continua il successo. Vita strizzata o forme fluide? Ricchezza di dettagli o minimalismo? Giochi di asimmetrie o tagli sartoriali? Tutto va bene. Forse la tendenza è la mancanza di un’unica tendenza. Che significa una vastità di proposte in cui trovare quella più donante e che si adatta al proprio stile di vita. Diffusa per contro la tendenza a capi che durano nel tempo. Che non vuole dire solo qualità dei materiali, ma stop ai capi da usare una sola stagione e buttare creando inquinamento. Di tendenza quindi la sostenibilità, che significa tessuti naturali o riciclati, tinture ecologiche, ma anche attenzione al sociale e lotta allo sfruttamento e al lavoro nero. 


Uno dei tanti esempi è quello di Jennyfer Di Benedetto, designer e fondatrice nel 2017 del brand In.Jey, che ha avviato una collaborazione con la Sartoria Castelmonte di Montebelluna che dà lavoro a persone fragili. Qui oltre a realizzare la collezione e capi su misura, viene ridata vita a capi vintage, tutto con la creatività di Jennyfer e la professionalità di sarte esperte come Valeria e Rita. Quanto alla collezione, chiamata Romantic Blood, è rappresentativa di varie sfumature. Quattro le tonalità dominanti, blu, nero, marrone e bordeaux. Molti i dettagli come impunture, plissettature, fiocchi. Varie le lunghezze delle gonne. Ricorrenti le maniche a palloncino per giacche e abiti (v.foto).  

lunedì 12 aprile 2021

ANCHE I MURI PARLANO

Dopo anni di proteste, incomprensioni, attacchi pesanti, finalmente la Street Art ha ottenuto il suo riconoscimento, anche in Italia. Non solo è considerata arte ma se ne sta usando il messaggio sociale che può lanciare e la sua funzione nella riqualificazione urbana e ambientale. Un esempio viene da Montevarchi dove Meaconcept, marchio di sneaker, legate all’arte e al design,  con la collaborazione del Comune di Montevarchi ha avviato il primo Moaconcept Tribute.  E’ un’iniziativa della Moaconcept Foundation che con parte dei profitti del brand si propone di promuovere la cultura e l’imprenditoria giovanile.



Per questo mette a disposizione una sezione del proprio sito per gli artisti, le istituzioni, le scuole che desiderano prendere parte dei futuri Moaconcept Tribute. L’obiettivo del primo di Montevarchi è recuperare e valorizzare le aree pubbliche attraverso l’arte. Gli artisti che stanno lavorando sono tra i più importanti della scena internazionale, da Gio Pistone a Marco Oggian(in basso), da Andrea Crespi(in alto) a Vanni Vaps, a Manu Invisible. I temi  delle opere sono a forte contenuto sociale come l’inclusione, il rispetto delle donne e delle minoranze. “Con il contributo economico delle vendite dei nostri prodotti vogliamo riqualificare i luoghi depressi o abbandonati delle città, sostenendo gli artisti indipendenti ed emergenti” spiega Matteo Tugliani, fondatore nel 2015 di Moaconcept. 


“Grazie al linguaggio  e all’espressività dei giovani talenti della Street Art  sarà  possibile  comunicare messaggi sociali da promuovere soprattutto tra le nuove generazioni” ha aggiunto Silvia Chiassi Martini, sindaco di Montevarchi. 


giovedì 8 aprile 2021

SAPER VIAGGIARE

Viaggiare è uno dei piaceri che la pandemia ci ha tolto. Ma anche in questo caso la privazione è servita a ipotizzare nuovi modi di viaggiare. Viaggeremo di meno, ma viaggeremo meglio, con maggiore consapevolezza. Basta con le sette città in sette giorni, i quattro Paesi in una settimana, le bandierine da porre sul mappamondo, genere Risiko del viaggiatore-conquistatore. Ma viaggi più pensati, per trovare in ogni luogo qualcosa di speciale, non solo per la foto. Dall’escursione a km 0, per scoprire un mondo mai immaginato svoltato l’angolo, al viaggio in paesi lontani per trovare molto di più di quello che ci mostrano i dépliant turistici. Indispensabile arrivare preparati. Che non significa consultazione di una guida per sapere cosa vedere, dove dormire, dove mangiare, cosa comprare, ma informazioni per capire di più del luogo che si visita, le abitudini di chi ci abita, vederne le connessioni con altri luoghi magari lontani, con la storia, l’arte, la letteratura. 



Proprio su questo, punta il progetto, ideato in tempo di Covid, da Gabriella Ragozzino. Laureata in storia dell’arte rinascimentale, nel 2009 ha creato Milano Guida, dove propone svariati itinerari e visite in Milano e in Lombardia per monumenti, musei, parchi, curiosità, con guide esperte per ogni settore. Tutto questo si è fermato con le restrizioni, ma forte dell’esperienza positiva e potendo contare su validi collaboratori, Gabriella nel marzo 2020 si è inventata una piattaforma online di incontri per raccontare il mondo. Sempre con un legame con architettura ( Le Corbusier e la nascita dell’architettura moderna v.foto) arte, antropologia (Il Kenya e la cultura Swahili v.foto) gastronomia, letteratura, scienze, natura. Viaggi, alcuni dei quali impossibili perché raccolgono opere o riferimenti sparsi per il mondo, che emozionano più di un viaggio reale e possono diventare spunto per viaggi reali. Gli incontri, animati da foto e video, durano un’ora e mezza e sono replicati anche tre volte. Proprio come vere visite guidate sono interattivi e sono previste domande. Il calendario degli appuntamenti è fitto, finora ne sono stati realizzati ben 400, e il pubblico va dalle 10 alle 80 persone. Il sistema è semplice, ci si prenota, si paga con carta di credito e il giorno precedente l’incontro viene inviato il link per collegarsi. www.milanoguida.com