giovedì 10 giugno 2021

EURIDICE FIGURA PLASTICA?

Non è facile affrontare un tema d’attualità così importante come quello dell’ambiente e riuscire a essere creativi e soprattutto inediti. Specie nei tempi limitati di uno spettacolo teatrale in cui la finalità è comunque l’intrattenimento del pubblico. 


Per questo non si può che essere ammirati di fronte a Melodramma ecologico, in prima nazionale al Teatro della Cooperativa di Milano. In scena gli stessi autori, i Duperdu, al secolo Marta M.Marangoni e Fabio Wolf, coppia anche nella vita, nella parte di Euridice e Orfeo, di cui rivivono il mito, molto liberamente. Anzi prendendone solo qualche spunto. Anche in questo caso Orfeo devo riportare indietro Euridice, ma non dal regno dei morti, bensì da un mondo dominato dalla plastica dove lei vive, sembra, benissimo e anzi vuole portarci lui, hippy di ritorno, tutto preso per la vita bucolica. Ad aiutarli o meglio a spingerli a rendersi conto delle loro posizioni al limite, due bambini, Plinio e Dalia, veri figli della coppia, in un video che fa da quinta. Sono loro, più sensati degli adulti, che inventano un percorso tipo gioco dell’oca con prove e imprevisti, che i due non riusciranno mai a completare. Il dialogo è sempre in rima con interruzioni di brani musicali noti o di altri di Fabio Wolf. Notevoli i costumi di Marta Marangoni, specie una gonna in materiale riciclato coloratissimo dalle cui tasche Euridice estrae oggetti feticcio del mondo di plastica. Sempre per restare nella mitologia attualizzata, un video in cui Raul Cremona nei panni di Aristeo, apicoltore negazionista, definisce fake news ciò che riguarda il riscaldamento globale e il rischio dell’estinzione  delle api.  Melodramma ecologico  è al teatro della Cooperativa di Milano fino al 13 giugno, per proseguire poi in tournée per l’Italia. Con il patrocinio, non a caso, di Legambiente, cerca di far conoscere associazioni con fini sociali, come Recup che lotta contro lo spreco alimentare, recuperando e distribuendo gratuitamente il cibo invenduto dei mercati.   

 

martedì 8 giugno 2021

CARTA CANTA

Fa piacere sentire parlare di carta in tempi in cui il cartaceo sembra destinato a scomparire, sopraffatto dal virtuale. Non si tratta però della sua capacità di resistere nel tempo a differenza delle parole. Si sta parlando della carta come espressione di eleganza, frutto di sapiente artigianato. 


La mostra Principe della XXVII edizione di Artigianato e Palazzo ai Giardini e a Palazzo
 Corsini di Firenze (dal 16 al 19 settembre), infatti, s’intitola Enrico Magnani Pescia. L’arte della carta a mano dal 1481. Allestita nel salone da ballo del palazzo esporrà una selezione di carte filigranate, conservate al Museo della Carta di Pescia, che raccontano gli oltre cinquecento anni della cartiera nota in tutto il mondo. 



Sulla sua carta hanno scritto Lord Byron, i fratelli Shelley e Gabriele D’Annunzio di cui è conservata una lettera personalizzata con un’ordinazione. Come ha ricordato Massimiliano Bini, Presidente del Museo, la carta Magnani è servita per gli scritti oltre che di D'Annunzio, di Leopardi, per la musica di Giacomo Puccini, per i disegni di Picasso, De Chirico, Morandi, Burri, Annigoni, Viani. Nel 1812  per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d’Austria fu realizzata una carta con i ritratti degli sposi di cui a Palazzo Corsini sarà esposto il telaio (v.foto in alto). Non a caso per presentare l’evento a Milano è stata scelta la galleria Carlo Orsi, dove è in corso una mostra su Napoleone. Con la carta Magnani è stata realizzata carta bollata in Brasile, banconote, titoli azionari e assicurativi in diversi Paesi. Come ha raccontato Francesco Magnani, Amministratore dell’impresa Enrico Magnani Pescia, con la morte prematura del padre, alla fine degli anni 80, la cartiera chiude. Ed è l’impegno della famiglia Carrara e di Marco Carrara in particolare a raccogliere il testimone. Con una ricerca dei vecchi maestri cartai, chiamati per formare in sette anni giovani cucitrici, filigranisti e futuri maestri cartai. Riapre così quella che per la sua funzione di dare lavoro a Pietrabuona, frazione di Pescia, veniva definita Fabbrica dell’oro. Oltre a dare lavoro, ora fornisce quelle straordinarie carte, veri biglietti da visita, è il caso di dirlo, di stile ed eleganza. Un’impresa anche in linea con i tempi, perché attenta alla sostenibilità.  La carta, infatti, è fatta a mano e asciugata al vento e all’aria. Durante Artigianato e Palazzo i maestri cartai saranno all’opera come altri artigiani. Non nei giardini, ma all’interno del palazzo, non nei saloni, ma in quelli che sono stati i luoghi di lavoro. Dalle scuderie alle officine dei meccanici, con le vecchie auto e le vecchie biciclette restaurate, fino agli ambienti dove si custodiva la legna tagliata per i caminetti della casa. “Per una mostra di artigiani più che di artigianato” ha precisato Neri Torrigiani, ideatore e organizzatore di Artigianato e Palazzo insieme a Sabina Corsini, Presidente dell’Associazione Giardini Corsini.


  


giovedì 3 giugno 2021

TRASPARENZE E SOVRAPPOSIZIONI

I disegni, come Stefano Rosselli li definisce, sembrano essere ispirati al lockdown, ma in realtà, spiega l’artista, sono fatti per “dare qualcosa di più oltre una vista”.  Interno-esterno è il titolo della sua personale,  alla Galleria Francesco Zanuso di Milano. 


Ogni opera racconta il mondo esterno visto dalla finestra di una casa, sempre connotata.  Di primo impatto non si sente il distacco tra i due mondi, lo si percepisce con un’attenzione ai dettagli. Le forme si intrecciano e si confondono. Gli alberi entrano nella casa così come gli oggetti del quotidiano, una lampada, una pianta, gli accessori da scrivania, diventano parte del paesaggio. La facciata del palazzo di fronte sembra in continuità con la libreria.  I colori sono forti, irreali, reinterpretati in una luce quasi pop. Molte le trasparenze, per quel continuo gioco di sovrapposizioni del dentro e del fuori, per “un’immagine oniricamente ottimista della città e del paesaggio” . Milanese , classe 1985, Rosselli dopo la maturità artistica e la laurea in Scienze Umane dell’Ambiente presso l’Università Statale di Milano  consegue un master di Architettura del Paesaggio presso la Science University di Copenaghen. E questo spiega molto della sua pittura. Interno-esterno è la sua quinta mostra. 
La Galleria Francesco Zanuso, Corso di Porta Vigentina 26, è aperta dal lunedì al giovedì dalle 15,30 alle 19. Venerdì mattina e altri orari su appuntamento, cell. 3356379291.


martedì 1 giugno 2021

GIRO D'ITALIA IN TECHNICOLOR

Un giro d’Italia attraverso le ceramiche?  E’ possibile e in questo momento in cui i viaggi di prossimità sono auspicati e auspicabili è perfetto. Le ceramiche poi sono caratteristiche di moltissimi luoghi italiani. Come racconta Grand Tour, mostra itinerante delle ceramiche dal 29 maggio al 6 giugno, di passaggio a Firenze.  


Dopo essere stata in molte città italiane e in musei all’estero, da Bruxelles a Cracovia, approda per la prima volta nel capoluogo toscano, in una sede che è di per sé un luogo da visitare, la Limonaia, appena restaurata, del Giardino Corsini (foto in alto). Curata da Jean Blanchaert, Viola Emaldi e Anty Pansera e coordinata da Giuseppe Olmeti, raccoglie 170 manufatti provenienti da 45 comuni italiani, di ben 15 regioni. Si va da riedizioni fedeli di pezzi storici alle loro interpretazioni in chiave contemporanea. Tutto realizzato da giovani ceramisti, secolari botteghe artigiane, famose manifatture. Un viaggio per l’Italia, e anche nel tempo, attraverso le ceramiche che raccontano i cambiamenti delle abitudini e della vita del Paese. “Grand Tour ci emoziona perché descrive con intelligenza e gusto ciò che il nostro Paese ha saputo tramandare…raccontando le diversità di ogni regione, territorio, frazione in un caleidoscopio di forme, colori e sapori” hanno detto Sabina Corsini presidente dell’Associazione Giardino Corsini e Neri Torrigiani ideatore e organizzatore di Artigianato a Palazzo, programmata quest’anno dal 16 al 19 settembre. 


Da vedere dai coloratissimi piatti di Vietri (foto in basso), spesso di soggetto marino, alle notissime teste barocche di Caltagirone  (foto al centro), dalle terrecotte di Impruneta alle statuine di Capodimonte, alle ceramiche bianche e blu di Albissola fino a molte altre meno conosciute. La mostra è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19. L’ingresso è libero.     

venerdì 28 maggio 2021

SPLENDORI E MISERIE DEL CALZINO

Si dice che torni alla ribalta, ma il calzino non è mai scomparso dalla scena. Per l’uomo c’è sempre stato ed è servito come infallibile rilevatore del cattivo gusto. Addirittura ne è diventato un’icona. Per la donna, superata la diffusione della calza di nylon del dopoguerra, ha avuto fuggevoli e sporadiche apparizioni. Sempre presentato come la grande tendenza del momento  scompariva inevitabilmente ne l’espace d’un matin



Stupisce a questo proposito il caso Jimmy Lion, autentica espressione di coraggiosa controtendenza. Nel 2014 Alvaro Gomis e Felipe Cortina lasciano il loro lavoro nel settore bancario e, senza una specifica competenza in materia, decidono di creare un marchio di calze. Convinti che il settore è scoperto e quello che c’è non è attraente. Il loro obiettivo, ispirato al sistema imprenditoriale di New York City, è produrre pezzi di qualità a un prezzo accessibile con il plus di un design attento alle mode. La prima collezione è realizzata in Portogallo. Punta sui disegni, niente righe, rombi o motivi tradizionali, ma immagini pop, riferimenti al mondo dei manga e perfino dell’horror, animali sì ma, niente orsetti o gattini, sostituiti da inaspettati granchi, polpi, giraffe, fenicotteri. Gli ordini vengono spediti dall’appartamento che Gomis e Cortina condividono a New York, trasformato in ufficio del brand. L’anno dopo inizia la vendita su e-commerce, nei department store di New York e nei Corte Inglés di Spagna. Nel 2018 nasce il primo monomarca a Madrid, nella centralissima Fuencarral. Nel 2019 Jimmy Lion sbarca alle Galeries Lafayette in Francia, apre un secondo negozio a Madrid e uno a Barcellona. Inizia anche le attività benefiche. Sostiene la Fondazione Aura, donando gran parte dei profitti nella Giornata Mondiale della Sindrome di Down. Durante la pandemia regala 10mila paia di calzini a più di 70 ospedali del mondo . Sempre nel 2020 firma un accordo di collaborazione con gli Universal Studios di Los Angeles e sui calzini compare l'extraterrestre ET.  Ora al settimo anno niente crisi, ma un bilancio roseo:  un centro logistico di 1500 mq. a Madrid e più di 2,5 milioni di calze vendute in più di 50 paesi.   


mercoledì 26 maggio 2021

QUANDO LA SEGNALETICA E' DESIGN


Sarà sicuramente il percorso meglio segnalato quello che dal centro di Weil am Rhein, a 5Km da Basilea, conduce al Vitra Design Museum. Dove meglio non è riferito alla chiarezza, ma all’estetica. Il 12 maggio, infatti, è stata inaugurata la Designweg, che dall’ultima fermata del tram 8, costeggiando il sentiero pedonale accanto a Basler Strasse e Mullheimer Strasse,  porta all’ingresso sud del Vitra Campus, che ospita il famoso museo. 

Qui sono state collocate dodici colonne girevoli, ideate dai designer Ronan ed Erwan Bouroullec. Nella parte in vetro di ognuna di queste  ci sono i modellini in scala  da 1 a 6 di alcuni dei  pezzi  più interessanti  esposti al Vitra Museum, che raccontano duecento anni di storia del design. Si va  dalla Vienna Coffee House Chair di Thonet del 1859 alla Chaise Longue di Le Corbusier, alla Lounge Chair di Charles e Ray Eames (v.foto) fino ai pezzi iconici contemporanei. Gli arredi in miniatura, prodotti dal Vitra Design Museum dal 1992, sono oggetti di alto artigianato, che riproducono nei minimi dettagli gli originali. Già diventati oggetti di culto e da collezione, sono in vendita nello shop del museo e sul sito www.designmuseum.de/shop

giovedì 20 maggio 2021

DOVE OSANO LE API

Oggi è la Giornata Mondiale delle api, istituita nel 2017.  Non ha la notorietà di S.Valentino o di Halloween, però se si pensa all’utilità di questi insetti, nel confronto la considerazione, già in ribasso, delle due feste, importate dagli Usa, si abbassa ulteriormente. Spostandosi da un fiore all’altro le api impollinano più di 170 mila specie vegetali. Non solo quindi garantiscono la biodiversità dell’ecosistema, ma dalla loro attività dipendono quasi l’88% delle piante da fiori selvatiche e l’80% delle 1.400 piante che nel mondo  producono cibo e prodotti utili per l’industria. Per l’inquinamento, i pesticidi, i cambiamenti del clima, stanno diminuendo con una velocità da cento a mille volte più alta del normale.                     


                         

 

Giusto quindi porre l’attenzione sul problema, purché non ci si limiti a quella giornata. Dal mondo della moda arriva un intervento. Lo firma Anti.Do.To, marchio giovane(è nato in Veneto nel 2020 in piena pandemia) che propone Ecosystem, collezione di cinque T-shirt, tutte rigorosamente made in Italy dedicate alle api. In cotone organico certificato GOTS sono in colori ispirati alla natura come rosa allium, verde pino, grigio nuvola, più il nero e il bianco . In ognuna c’è un disegno o una scritta che ricorda l’insetto e la sua importanza nell’equilibrio dell’ecosistema. Come  per le altre collezioni del brand, il 50% dei profitti delle vendite è investito in un progetto sociale. In questo caso nella costruzione di uno skatepark nel porto di Gaza, un modo per creare aggregazione tra i giovani, in un luogo dove la convivenza è continuamente minacciata dall'arroganza del potere.